Secondo le normative in vigore, chi viene sorpreso con un’auto con targa straniera senza la documentazione necessaria rischia pesanti sanzioni.
Sono sempre di più le auto con targa estera che circolano sulle strade del nostro Paese. Si tratta, dunque, di un fenomeno in espansione e, che da tempo, le autorità italiane cercano di contrastare per evitare l’evasione fiscale.
Questo si verifica poiché un mezzo dotata di targa estera non risulta essere censito al fisco italiano, dunque, il proprietario non verserà le tasse dovute, come il bollo o il superbollo. Inoltre, stipulando un contratto con una compagnia di assicurazione estera si usufruisce di tariffe più convenienti rispetto a quelle autorizzate in Italia. Per contrastare il fenomeno, sono state introdotte delle normative con l’obiettivo di regolamentare l’uso dei veicoli stranieri sul territorio italiano.
Sono oltre 53mila i veicoli con targa estera che, secondo recenti statistiche, attualmente circolano sulle strade italiane. Un fenomeno che si sta diffondendo a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale e che rappresenta un problema per quanto riguarda la sicurezza stradale incrementando anche l’evasione fiscale.
Il proprietario di una vettura con targa estera, non essendo il mezzo censito al fisco italiano, non pagherà il bollo auto, la tassa automobilistica da versare annualmente da chiunque possegga un veicolo registrato al Pra (Pubblico registro automobilistico) indipendentemente dall’utilizzo, o il superbollo, il tributo rivolto ai veicoli di cilindrata maggiore. Inoltre, se il veicolo è assicurato con una compagnia estera, il titolare usufruirà di tariffe più convenienti.
Da qualche anno, per contrastare tutto questo, sono state approvate delle normative che impongono la registrazione obbligatoria di questi veicoli al Reve (Registro Elettronico dei Veicoli) se l’utilizzo sul territorio italiano da parte di un residente nel nostro Paese, che non sia il proprietario (ad esempio per auto a noleggio o leasing) supera i 30 giorni, anche non consecutivi, nell’anno solare. La registrazione può essere effettuata tramite il Pra o uno degli sportelli Sta (Sportelli Telematici Automobilista). In questi casi, chi usa il veicolo deve avere con sé una certificazione con cui il proprietario dichiari a che titolo l’utilizzatore disponga del mezzo.
Inoltre, i cittadini italiani o stranieri e residenti nel nostro Paese hanno un massimo di tre mesi per provvedere alla nazionalizzazione del veicolo estero di loro proprietà, questa procedura consiste in una nuova immatricolazione per ottenere targa e libretto italiani.
Chi non rispetta queste normative rischia pesanti sanzioni che vanno da 712 a 3.558 euro a cui si aggiunge anche il sequestro della vettura. Dopo il sequestro, se il mezzo non viene immatricolato in Italia o non viene richiesto il foglio di via entro 180 giorni, scatterà la confisca e la vendita all’asta.
La multa per chi, invece, viene sorpreso ad utilizzare un mezzo estero non di proprietà e sprovvisto della documentazione richiesta può variare dai 250 ai mille euro con l’obbligo di fornire i documenti necessari alle autorità competenti entro 30 giorni.
Bisogna ricordare che, una volta avvenuta l’immatricolazione in Italia, è fondamentale stipulare un’assicurazione Rc Auto con una compagnia assicurativa italiana o estera, ma autorizzata ad operare sul territorio italiano.