Si torna a parlare del delitto di Avetrana, con Michele Misseri che richiama ancora l’attenzione specificando come il suo carcere sia l’essere tornato a casa.
Lo zio di Sarah Scazzi, uccisa 14 anni fa in provincia di Taranto, è stato ospite di FarWest da Salvo Sottile per ribadire l’innocenza di moglie e figlia.
“Sabrina e Cosima perdonatemi per quello che ho fatto. Cosima non ti ho mai messa in mezzo, ma Sabrina me l’hanno fatta mettere al centro, mi hanno imbambolato tutti, mi hanno portato in garage con i tranquillati e non ricordo niente. Forza e coraggio vedrete che ce la faremo“, questo l’appello di Misseri ai microfoni di Rai 3 dove ha voluto esprimere ancora la sua colpevolezza per l’omicidio di Avetrana.
Già nelle ultime settimane l’uomo era stato protagonista a Le Iene, intervistato per raccontare la storia dal suo punto di vista e pronto a ribadire il fatto di essere l’unico colpevole. Alessandro Sortino era andato direttamente a casa di Misseri, per dimostrare quello che lo stesso Michele ha rievidenziato da Sottile: “Il mio carcere è adesso che sono tornato a casa“.
Intanto però la moglie e la figlia rimangono in carcere, visto che secondo la sentenza sarebbero state Cosima Serrano e Sabrina Misseri a uccidere Sarah Scazzi, mentre Michele avrebbe di fatto occultato il cadavere.
Michele Misseri, è lui il colpevole? La nuova strada da percorrere
Michele Misseri è il colpevole dell’omicidio di Sarah Scazzi ad Avetrana? L’uomo continua a proclamarsi l’autore dell’omicidio, avvenuto dopo il rifiuto all’approccio. Una versione confermata anche da Salvo Sottile a FarWest, dopo che in precedenza aveva raccontato la stessa cosa a Le Iene.
Oggi però si apre una nuova strada da percorrere con il medico legale che ha evidenziato i vantaggi nel riesumare la salma della ragazza, per un atto che si sarebbe dovuto fare ai tempi ma che potrebbe essere valido ancora oggi.
“Non sono mai state analizzate le unghie della vittima, sotto queste potrebbero esserci tracce di Dna che si sono conservate ancora fino a oggi”, queste le parole del professionista che fa capire come ci sia ancora da indagare sul caso.
Un particolare che è stato analizzato con attenzione dalla trasmissione di Rai 3, pronta a mostrare per la prima volta le foto inedite di Michele Misseri in carcere dopo l’arresto. L’uomo, all’epoca, presentava sulle spalle e sulle braccia dei segni evidenti e molto simili a dei colpi inferti proprio a delle unghie. Qualora le due cose fossero riconducibili gli esami confermerebbero questa versione.