Autori Rai nel mirino della Lega: “Andremo a vedere le trasmissioni che faticano nello share o a dare risposte al servizio pubblico”.
Non è solo il canone Rai ad animare la maggioranza, ma anche la questione dello share. E più nello specifico, progetti che possano rendere la tv pubblica competitiva a livello europeo. Al centro di tutto c’è la Lega, che da un lato fa pressing per confermare il contributo dei cittadini alla televisione pubblica a 70 euro (per adesso è salito a 90) nella Legge di Bilancio. Dall’altro invece, con un’interrogazione che punta a veder chiaro proprio sulle proposte dei programmi Rai.
Chi scrive i programmi? Come avviene la selezione? Quanto guadagnano? I parlamentari del Carroccio in Vigilanza Rai, tra cui Giorgio Maria Bergesio, Stefano Candiani e Ingrid Bisa, hanno chiesto alla Rai di “fornire l’elenco degli autori di tutte le trasmissioni afferenti alle Direzioni Day Time e Approfondimento”. E non è neppure la prima volta. Lo avevano già fatto in estate, chiedendo dettagli sui costi della Direzione approfondimenti.
Nel mirino finiscono due personaggi vicini alla premier Giorgia Meloni: Paolo Corsini e Angelo Melloni. Il primo a capo degli approfondimenti, il secondo direttore del Day Time. Secondo la Lega, gli autori dei programmi Rai devono lavorare per il “pluralismo”. All’apparenza la questione non sembra però politica e riguarda solo la soddisfazione del pubblico.
“Accanto al canone, c’è un altro tema importante: dare risposte chiare e trasparenti agli utenti. Per questo vogliamo capire come vengono selezionati gli autori e con quali costi. Non vogliamo entrare nel merito degli spostamenti”. Così ai nostri microfoni, il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, in Vigilanza Rai, motivando l’interrogazione presentata.
Prima confermare il canone Rai a 70 euro. Dopo, fare in modo che i programmi della televisione pubblica siano appetibili. E non solo: “La Lega ha un percorso ben definito. C’è il tema del Media Freedom Act sulla governance. Abbiamo depositato un ddl, ma siamo aperti al confronto con tutti per rafforzare il ruolo del Parlamento nelle nomine, condividendolo anche con le Regioni. Poi c’è il problema della trasformazione in Digital Media Company, per intercettare il pubblico al di sotto dei trent’anni, rafforzando Rai Play. Inoltre c’è il tema del canone. La Lega vuole contribuire in modo positivo per far sì che il servizio pubblico italiano possa essere competitivo con gli altri servizi europei”.
La Rai ha risposto alle domande dei parlamentari: la scelta dell’autore è motivata da questioni artistiche, quindi è “discrezionale e insindacabile” e l’unica eccezione riguarda il “gradimento del pubblico“. “La risposta che ci è stata data non è così soddisfacente”, dichiara Bergesio ai nostri microfoni. “Ma se viene chiamata in causa la valutazione degli utenti, andremo a vedere gli autori delle trasmissioni che faticano nello share o a dare risposte al servizio pubblico”.