Nazioni Unite, polizia di stato e Istat hanno diffuso diversi dati in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Processo lampo e perdita della responsabilità genitoriale. È un caso “esemplare” quello proveniente dalla provincia di Napoli, da Boscoreale, documentato in queste ore in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Ne abbiamo parlato con l’avvocata Silvia Palomba, che collabora con l’associazione La Fenice Vulcanica. Protagonista della vicenda una 45enne incinta che si è decisa a denunciare il compagno dopo l’ennesimo episodio di violenza e maltrattamenti anche davanti ai figli avvenuto alla fine di febbraio 2024. L’iter è quindi partito. I carabinieri hanno eseguito la misura cautelare contro l’uomo, un 40enne, l’8 marzo scorso.
Nel frattempo la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti. A giugno è cominciato il processo in primo grado. Il 4 ottobre, in soli 3 mesi, i giudici hanno emesso la sentenza. 5 anni di reclusione e interdizione legale per lo stesso periodo di tempo per la responsabilità genitoriale. L’uomo è attualmente ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
“I primi minuti sono fondamentali, non mi stancherò mai di ripeterlo. – ha spiegato l’avvocata Palomba in esclusiva per Notizie.com – Gli strumenti ci sono tutti: è importante essere seguiti sin dal primo momento e farsi assistere. Ringrazio la Procura, velocissima nell’avviare l’iter processuale. Per arginare il fenomeno è altrettanto necessario il coordinamento tra tutti gli operatori del diritto ed insistere sull’aspetto culturale“.
Secondo i dati nelle Nazioni Unite nel 2023 una donna è stata uccisa nel mondo ogni 10 minuti. La Direzione centrale della polizia criminale ha fatto sapere che sono aumentati gli omicidi commessi da partner o ex partner sono incrementati del 5%. L’incidenza delle vittime donne è salita al 91%. Le statistiche Istat hanno indicato che sempre di più i figli assistono alle violenze, addirittura nel 77,6% dei casi.
“L’epidemia di violenza contro le donne e le ragazze fa vergognare l’umanità. – ha dichiarato il segretario generale dell’Onu António Guterres – Il mondo deve rispondere a questo appello. Abbiamo bisogno di un’azione urgente per la giustizia e la responsabilità, e di sostegno per l’advocacy”.
Come già accennato, i dipartimenti delle Nazioni Unite Un Women e l’Ufficio contro la donna ed il crimine hanno stilato un rapporto che rivela che nel 2023 140 donne e ragazze sono morte ogni giorno per mano del loro partner o di un parente stretto, il che significa una donna uccisa ogni 10 minuti. Secondo il rapporto, l’Africa ha registrato i tassi più alti di femminicidi legati al partner e alla famiglia, con 21.700 donne uccise nel 2023, seguita dalle Americhe e dall’Oceania.
Per quanto riguarda il nostro Paese, invece, un quadro preciso è stato tracciato dalla Direzione centrale della polizia criminale. Tra i numeri più significativi quelli riguardanti i maltrattamenti contro familiari e conviventi. Nei primi 6 mesi del 2024 c’è stato un incremento rispetto allo stesso arco temporale dell’anno precedente, passando da 11.808 casi registrati nel primo semestre 2023 a 13.541 episodi (+15%).
“Nonostante l’attenzione rivolta al fenomeno e gli interventi di contrasto messi in atto, – ha detto Raffaele Grassi, direttore centrale della polizia criminale – la violenza di genere resta una problematica di civiltà che richiede uno sforzo collettivo di crescita innanzitutto culturale e sociale. Solo diffondendo la cultura del rispetto, soprattutto tra giovani e giovanissimi, attraverso l’educazione all’eguaglianza e al rifiuto di ogni forma di sopraffazione, possiamo confidare di sradicare le cause strutturali del fenomeno“.
Per quanto riguarda i dati Istat, infine, tra i numeri incoraggianti c’è l’aumento dei Centri Antiviolenza in Italia. Parliamo di un +4,9% rispetto al 2022, + 43,8% rispetto al 2017, soprattutto nel centro Italia (+102,4%). Cresce anche la prossimità dei Centri Antiviolenza alle vittime. Aumenta, infatti, a livello nazionale il numero dei Cav che ha degli sportelli presenti sul territorio. Dal 44,3% nel 2017 al 53,7% nel 2023. L’aumento non è però omogeneo sul territorio. Nel centro Italia si assiste ad una diminuzione dei Cav con sportelli, imputabile anche al fatto che aumentano di molto i Cav con competenza territoriale comunale (dal 5% nel 2017 al 16,5% nel 2023).