Il presidente eletto degli Usa Donald Trump ha minacciato tre Paesi con nuovi e pesanti dazi: l’obiettivo è bloccare il narcotraffico.
Negli ultimi 3 anni negli Stati Uniti il fentanyl ha causato oltre 200mila morti. Una vera e propria epidemia che il presidente eletto Donald Trump ha già messo nel mirino. Minacciando pesanti dazi contro i Paesi che rappresenterebbero i principali canali attraverso cui la droga giungerebbe negli Usa: Cina, Messico e Canada.
“Il 20 gennaio, fra i miei primi ordini esecutivi, – ha annunciato Trump – firmerò tutti i documenti necessari per far pagare a Messico e Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti, e sui loro ridicoli confini aperti fino a quando la droga, in particolare il fentanyl, e tutti gli stranieri illegali non fermeranno questa invasione del nostro Paese”.
La questione ruota attorno alla pericolosa droga che sta spopolando ormai da anni negli Stati Uniti. Il fentanyl è un oppiaceo sintetico prodotto principalmente in Cina. È un derivato dalla morfina ma dalle 30 alle 80 volte più potente. È stato individuato tra le cause della morte anche dei cantanti Prince e Coolio. Inizialmente il fentanyl era stato classificato come un antidolorifico o un anestetico. Era prescritto a pazienti, che ne sono poi diventati dipendenti, per dolori cronici o negli iter post operatori.
Il caso è già stato affrontato dal presidente in carica Joe Biden e dal presidente cinese Xi Jinping. I due capi di stato hanno firmato un accordo per bloccare l’importazione dell’oppiaceo negli Usa. Il problema è che diverse aziende cinesi, per aggirare il blocco, hanno dirottato le esportazioni verso Messico e Canada. Dunque la droga arriverebbe sui mercati illegali degli Stati Uniti da nord e da sud.
“Sia il Messico sia il Canada hanno il diritto e il potere assoluto di risolvere facilmente questo problema che si trascina da tempo. – ha spiegato il tycoon – Chiediamo che usino questo potere. Finché non lo faranno pagheranno un prezzo molto alto. Ho avuto molti colloqui con la Cina sulle massicce quantità di droga, in particolare di fentanyl, che vengono mandate negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato“.
L’annuncio di Trump è arrivato all’indomani della nomina dell’ex procuratrice Pam Bondi come nuovo Ministro della Giustizia. Bondi in Florida si è occupata di crimini violenti e traffici di droghe. “Pam ha lavorato – aveva dichiarato il nuovo inquilino della Casa Bianca – con l’obiettivo di fermare il traffico di droghe letali e ridurre le morti per overdose di fentanyl. Tragedia che ha distrutto molte famiglie in tutto il Paese“.
Trump, inoltre, ha detto di aver ricevuto più volte rassicurazioni da Pechino sull’applicazione della “loro massima pena, quella di morte, per qualsiasi trafficante di droga sorpreso. Purtroppo, non hanno mai dato seguito alla loro richiesta. La droga si sta riversando nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico, a livelli mai visti prima. Fino a quando non si fermeranno, addebiteremo alla Cina il 10%, al di sopra di qualsiasi tariffa aggiuntiva, su tutti i loro numerosi prodotti che arrivano negli Stati Uniti d’America”.
Non si è fatta attendere la reazione di Pechino. Attraverso Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata a Washington, ha fatto sapere che “nessuno vincerà una guerra commerciale”. “La Cina – ha affermato Pengyu – è pronta a lavorare con tutte le parti a sostegno di un vero multilateralismo, per costruire un’economia mondiale aperta, sostenere lo sviluppo sostenibile e unire i Paesi per affrontare le sfide, raggiungere la prosperità comune e costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità. L’idea che la Cina permetta consapevolmente il passaggio precursori del fentanyl negli Stati Uniti è completamente contraria ai fatti e alla realtà”.
Ottawa, dal canto suo, ha riaffermato l’importanza del rapporto con gli Stati Uniti e l’impegno sul controllo dei confini. “Il Canada e gli Stati Uniti – hanno detto la vicepremier canadese Chrystia Freeland e il Ministro per la Sicurezza pubblica Dominic LeBlanc – hanno una delle relazioni più forti e più strette, in particolare per quanto riguarda il commercio e la sicurezza delle frontiere. Il Canada attribuisce la massima priorità alla sicurezza delle frontiere e all’integrità del nostro confine comune”.