Da settimana Israele, in guerra con Hamas, ha allargato il conflitto anche in Libano dove opera Hezbollah per eliminare la minaccia terroristica.
Durerà 60 giorni, consentirà ad Israele ampi margini di manovra e sarà annunciato ed illustrato alle ore 21 circa. Mancherebbe poco, insomma, all’accordo sul cessate il fuoco in Libano. Qui Tel Aviv ha avviato una serie di operazioni militari contro Hezbollah, organizzazione alleata di Hamas.
La riunione del gabinetto di sicurezza politica israeliano per approvare l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah è stata anticipata. Il premier Benjamin Netanyahu è intenzionato ad interrompere temporaneamente le ostilità. I suoi Ministri di ultradestra, però, si stanno opponendo strenuamente alla tregua ritenendola una resa. Dopo il voto del gabinetto sull’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, il primo ministro dovrebbe rilasciare una dichiarazione ai media. In quell’occasione Netanyahu spiegherà l’intesa come un evento temporaneo di 60 giorni che sarà testato sul campo.
Il premier presenterà anche l’accordo collaterale con gli Stati Uniti. Israele avrà libertà di azione per attaccare in Libano per eliminare una minaccia immediata da parte di Hezbollah. Il documento è stato formulato in modo tale da garantire ad Israele di attaccare sul suolo libanese per rispondere al lancio di missili o ordigni al confine. Se c’è una minaccia non immediata, Israele dovrà rivolgersi al comitato di monitoraggio composto da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. E chiedere che il Libano o una forza internazionale agiscano al suo posto.
Nel caso in cui la minaccia non venga eliminata, Israele agirà da solo. Il documento è stato redatto in modo che ci sia un ampio spazio di manovra affinché Israele possa attaccare. A questo punto, secondo fonti israeliane, gli Stati Uniti e la Francia annunceranno ufficialmente il cessate il fuoco. La tensione è comunque altissima nel nord di Israele dove anche le amministrazioni delle cittadine hanno chiesto il proseguimento dei combattimenti dell’esercito contro Hezbollah ritenendo che la zona di confine con il Libano non sia stata completamente ripulita dalle infrastrutture terroristiche.
“Sosteniamo i negoziati in corso per un cessate il fuoco immediato tra Israele e Hezbollah. Ora è il momento di concludere un accordo diplomatico e accogliamo con favore gli sforzi compiuti in tal senso. – si legge nel comunicato finale del G7 Esteri di Fiuggi – Siamo allarmati dal crescente numero di vittime civili e dalla distruzione di infrastrutture civili essenziali, tra cui ospedali e centri sanitari. Il crescente numero di sfollati interni in Libano è allarmante”.