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Crollo della produzione dell’olio in Italia, Confagricoltura non fa drammi: “Qualità ottima, ci rialzeremo”

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Matteo Fantozzi

Confagricoltura ha comunicato i dati della produzione di olio in Italia dimostrando un crollo nei numeri, nonostante questo si invita alla calma puntando sulla qualità.

A oggi il nostro paese si trova dietro solo alla Spagna nella top five di Paesi produttori di olio, ma già dal 2025 potrebbero cambiare in negativo le cose, con la possibilità di essere superati da Grecia, Turchia e Tunisia.

Crollo della produzione dell’olio in Italia, Confagricoltura non fa drammi (Notizie.com)

Palma Esposito, referente settore olio per Confagricoltura, ha fatto il punto della situazione a Notizie.com, spiegando il motivo per cui alcuni Paesi sono davanti a noi e rischiano di superarci molto presto nella produzione. “Hanno investito molto nel settore. La Spagna lo fa da tempo e di recente si sono unite, con grande lavoro, Turchia, Tunisia e Grecia. Producono un olio di qualità, ma ci teniamo a dire che la biodiversità offerta dal nostro Paese e il prestigio della tradizione porta sicuramente a produrre qui qualcosa di diverso che ci teniamo a proteggere. Tanto più che, nonostante il calo, i produttori ci tengono a far sapere che la qualità è ancora molto alta“, specifica nel dettaglio l’esperta.

Ma quali sono i motivi per cui l’Italia sta affrontando una crisi produttiva in questo senso? Esposito aggiunge: “Sono diversi i fattori che hanno contribuito al calo della produzione di olio extravergine di oliva in Italia e non tutti dipendono da noi. Ovviamente il suo peso lo ha anche il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature. I produttori, però, ci fanno sapere che sono soddisfatti della produzione e che la carenza di produzione è dovuta a un crollo avvenuto soprattutto in Puglia”.

Come si esce dalla crisi di produzione dell’olio?

Non sarà banale invertire questa tendenza che al momento vede l’Italia in calo del 31.7% nella produzione dell’olio rispetto all’anno precedente. Palma Esposito spiega: “Servono investimenti, stiamo aspettando la risposta sul piano oli che potrebbe portare a cifre da reinvestire in numerose attività. Poi ovviamente il cambiamento climatico non dipende da noi e non possiamo deciderlo, ma ci sono diverse cose da fare. Diventa importante insistere sulla ricerca e capire come comportarci in tal senso”.

Come si esce dalla crisi di produzione dell’olio? (Notizie.com)

Ma possiamo stare tranquilli quando andiamo al supermercato? “Consiglio su come leggere le etichette? Non dovete spaventarvi della scritta ‘Oli prodotti nell’Unione Europea’, si tratta di miscele di buona qualità anche se ovviamente pensiamo che l’olio prodotto al 100% in Italia sia superiore. Va però anche detto che la produzione di olio di oliva in Italia al momento non ci basta nemmeno per soddisfare la domanda interna. Considerando anche l’esportazione, è un dato da tenere sotto controllo“, conclude così l’esperta del settore.

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Matteo Fantozzi