Blitz della guardia di finanza ieri a Torino: in corso accertamenti nell’ambito dell’inchiesta sull’eredità dell’avvocato Gianni Agnelli.
È una vicenda complessa quella che vede al centro l’eredità della famiglia Agnelli. Una vicenda che potrebbe essere vicina ad una svolta giudiziaria, più o meno risolutiva, per i rampolli della dinastia di Torino.
È in corso, infatti, un procedimento penale legato alla successione ereditaria in seguito alla morte, avvenuta nel febbraio 2019, di Marella Caracciolo. Ovvero la moglie dell’avvocato Gianni Agnelli. Ieri il gip del Tribunale di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica, ha dato via libera alla guardia di finanza ad una perquisizione perquisizione di alcuni studi legali, dipendenti o uffici dell’Agenzia delle Entrate e della Camera di Commercio.
I finanzieri si sono recati anche presso lo studio di Franzo Grande Stevens di 96 anni, storico legale dell’avvocato Agnelli, che però non è risulta tra gli indagati. Le fiamme gialle hanno reperto documentazione riguardo all’operazione di cessione delle quote della Dicembre Società Semplice risalente a maggio 2004. L’inchiesta coinvolge la Dicembre, appunto, la cosiddetta cassaforte della famiglia che controlla la holding Exor. A sua volta azionista di maggioranza di società come Stellantis, Ferrari e Juventus.
Diverse operazioni economico-finanziarie hanno portato alla composizione attuale della società. I soci sono i fratelli John (per il 60%) Lapo e Ginevra Elkann, nipoti di Gianni Agnelli. Il procuratore capo Giovanni Bombardieri sta procedendo per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
L’ipotesi è che i contratti con cui Caracciolo ha ceduto nel maggio 2004 la nuda proprietà di circa il 40% delle sue quote, riservando per sé il diritto di usufrutto, fossero stati viziati da una serie di anomalie e irregolarità. L’esecuzione delle perquisizioni è stata affidata al nucleo di polizia economico-finanziaria Torino della guardia di finanza. Il procedimento penale coinvolge Gianluca Ferrero, Urs Robert Von Grunigen e i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann. Gli accertamenti riguarderebbero profili fiscali legati alle imposte di successione e sulle donazioni. Per ora, a livello teorico, la stima si assesta sugli 80 milioni.
Indagato poi il notaio Remo Morone che avrebbe fatto da tramite alla richiesta della Dicembre di effettuare, nel 2021, una iscrizione nel Registro delle imprese. “L’attuale assetto della Dicembre – hanno fatto sapere i legali di John, Lapo e Ginevra Elkann – così come il ruolo in essa ricoperto da John Elkann riflettono le volontà di Gianni e Marella Agnelli, sono sostenuti da tutta la famiglia. Non potranno essere modificati da alcuna azione giudiziaria“.
“Nessuno dei fratelli Elkann – hanno continuato gli avvocati – figura tra i destinatari delle perquisizioni disposte dalla Procura di Torino. Essi non sono a conoscenza degli elementi che fondano questa nuova iniziativa del pubblico ministero, che segue gli innumerevoli tentativi, sinora tutti respinti dai giudici, di Margherita Agnelli di sovvertire le volontà dei suoi genitori. I nostri clienti ribadiscono tuttavia la certezza della legittimità di tutti gli atti relativi alla Dicembre. Sono certi di poter provare nelle sedi opportune la correttezza del proprio operato”.
A denunciare le presunte anomalie che avrebbero fatto partire le indagini sarebbe stata Margherita Agnelli, figlia di Marella e mamma di John, Lapo e Ginevra Elkann. La donna nel 2022 ha presentato un esposto alla Procura di Torino. Nel settembre scorso la Procura di Torino ha disposto sequestri per 74,8 milioni di euro. Il provvedimento era a carico dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, del commercialista di famiglia Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Urs von Grunigen. Anche in quel caso l’indagine ha riguardato la successione ereditaria di Marella Caracciolo. L’ipotesi è che almeno a partire dal 2010 la donna abbia abitato stabilmente in Italia. Ma che le sia stata costruita una residenza fittizia in Svizzera per nascondere le sue sostanze al fisco italiano.