Gli utenti sono preoccupati che l’annuncio riguardante Iliad abbia conseguenze sui loro contratti. Di cosa stiamo parlando e bisogna allarmarsi?
Nel settore mobile Iliad ha superato gli 11 milioni di utenti nel 2024. I numeri sono in costante crescita grazie alla continua innovazione, ai servizi offerti e ai prezzi convenienti. La formula del “per sempre” è particolarmente gradita ai clienti.
Con un fatturato di 552 milioni di euro in crescita dell’11,5% rispetto al 2023, un saldo di utenti mobile di 11 milioni e 285 mila (+ 279 mila solo nella seconda parte del 2024) e un saldo di utenti fissi di 280 mila (35 mila in più nella seconda parte del 2024) Iliad ha raggiunto risultati pazzeschi che le garantiscono un’ampia fetta del mercato della telefonia. In sei anni la crescita è stata esponenziale e oggi si conferma leader per saldo utenti per il 25esimo trimestre consecutivo.
Le offerte mobile sono create per soddisfare le necessità dei clienti e negli ultimi tempi c’è stata una spinta anche verso la fibra. Nel 2024 è stato il primo operatore a proporre la tecnologia wi-fi 7 con performance due volte migliori rispetto al wi-fi 6. Inutile soffermarci sulle cifre da capogiro del fatturato. Da aggiungere, però, che Iliad si impegna anche nel campo della sostenibilità con iniziative come Iliadship per supportare giovani universitari con Borse di studio, percorsi di mentorship e workshop formativi. Un annuncio, però, scalfisce questo quadro idilliaco.
Termina dopo 4 anni il contenzioso tra Iliad e Vodafone-TIM
Da quattro anni durava il contenzioso tra Iliad e le dirette concorrenti Vodafone e TIM. L’operatore bianco rosso si è rivolto nel 2020 al tribunale dell’Unione Europea per una violazione dei diritti. Ora la vicenda può dirsi conclusa ma cosa cambierà per gli utenti? Descriviamo in breve cosa è accaduto nel 2020. La Commissione Europea ha autorizzato un’operazione commerciale per le torri di comunicazione TIM e Vodafone per supportare lo sviluppo delle reti 5G.
Ha agevolato le due compagnie ma ogni altro operatore avrebbe potuto accedere alle infrastrutture utilizzando unicamente gli spazi lasciati liberi dalla concentrazione delle risorse di Vodafone e TIM. In cambio la Commissione ha chiesto ai due colossi 4 mila siti entro otto anni per le terze parti. Nello specifico, TIM e Vodafone avrebbero dovuto fornire 3 mila siti entro quattro anni principalmente nelle zone con popolazione oltre i 35 mila abitanti.
Ebbene, Iliad ha sostenuto fin da subito che tali rimedi non si potevano considerare adeguati per garantire la concorrenza. Da qui il contenzioso che si è concluso con un nulla di fatto per Iliad. La Commissione ha ribadito la sua decisione sostenendo che la libera concorrenza è tutelata. Lo spazio libero è sufficiente per gli altri operatori, sta a loro occuparlo (cosa che Iliad non sta facendo a pieno avendo occupato solo 100 torri circa nei primi dieci mesi). La compagnia francese sta costruendo le proprie antenne in autonomia perché non vuole fare affidamento sugli altri. Nulla cambierà per i clienti, dunque, se non in meglio.