Il calciatore della Fiorentina Edoardo Bove si è accasciato mentre era in campo: paura per il giocatore subito ricoverato.
Avrebbe ripreso a respirare autonomamente Edoardo Bove, il centrocampista viola di 22 anni svenuto al 16esimo minuto del primo tempo della gara di serie A fra Fiorentina e Inter. Il calciatore si trova attualmente ricoverato all’ospedale Careggi del capoluogo toscano.
Una crisi epilettica avrebbe causato il malore con arresto cardiaco in campo. Il giocatore ora è vigile e a breve il giocatore verrà sottoposto a tac. Subito dopo che si è accasciato, Bove è stato soccorso dagli altri calciatori e dai compagni, alcuni in lacrime e con le mani tra i capelli. Proprio un compagno di squadra, Danilo Caraldi, sarebbe intervenuto mettendo la mano in bocca e spostando la lingua del giovane per evitare il blocco delle vie aeree.
Fiorentina e ospedale hanno fatto sapere che Bove si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva. Il calciatore viola è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico presso il pronto soccorso. I primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Il caso sarà rivalutato nelle prossime 24 ore.
Lionello Manfredonia, il primo caso in serie A
Notizie fortunatamente confortanti, quindi, dopo lo spavento generale causato dallo svenimento che hanno riportato alla mente i troppi episodi avvenuti sui campi da calcio professionistici ed amatoriali negli ultimi anni. Sono molte le ipotesi e le ricerche mediche in corso in merito ai malori. Tutte sembrerebbero ricondurre all’attività fisica impegnativa e prolungata.
Più volte è stata additata anche l’intensità di un gioco sempre più veloce, con aumento della frequenza cardiaca e pochissimo tempo di recupero prima dello sforzo successivo. E poi: match ravvicinati, talvolta anche una partita ogni tre giorni, ed un carico emotivo e psicologico eccessivo. Elementi che riuscirebbero comunque a sfuggire agli screening medici cui i calciatori, specie i professionisti, sono periodicamente sottoposti. Anche per questo da alcuni anni sono obbligatori i defibrillatori a bordo campo.
In serie A il primo caso che si ricorda è quello del centrocampista della Roma Lionello Manfredonia nel 1989. In quel caso Manfredonia si è salvato da un arresto cardiaco grazie al tempestivo intervento dei medici. Nel 2012, invece, ha trovato la morte Piermario Morosini, dopo un malore accusato durante una partita di Serie B del Livorno a Pescara. Morosini soffriva di una cardiomiopatia aritmogena, una malattia cardiaca rara e difficile da diagnosticare.
Non un malore in campo, ma poco prima di una partita, invece, per Davide Astori, deceduto nel 2018 a Udine. Anche Astori soffriva di una fibrillazione ventricolare, probabilmente legata a una cardiomiopatia genetica. Nel 2021 durante gli Europei di calcio ha destato l’emozione generale il malore accusato dal centrocampista della Danimarca Cristian Eriksen.
I casi di Ndicka, Rich e Dwamena
L’ex giocatore dell’Inter si è sentito male durante la partita contro la Filandia, salvato grazie all’intervento dei soccorritori in campo. Eriksen è poi tornato a giocare. L’ultimo caso è accaduto durante lo scorso campionato. Il difensore della Roma Evan Ndicka si è sentito male durante la partita tra Udinese e Roma in Friuli. La partita è stata sospesa nel secondo tempo e fortunatamente il giocatore, trasportato in ambulanza per tempo, è riuscito a rimettersi senza particolari conseguenze, dopo la paura iniziale per un problema pneumotoracico.
Sempre nel 2021, il 6 settembre, il 17enne Dylan Rich, calciatore del West Brigdford Colts, si è accasciato a terra nel nel corso di una partita di Fa Youth Cup a Nottingham contro il Boston United. Portato subito in ospedale il ragazzo è poi morto nelle ore successive. L’11 novembre 2023 è morto invece l’attaccante ghanese Raphael Dwamena dopo essere collassato in campo durante una partita della seria A albanese. Il giocatore è deceduto in ospedale dopo un tentativo di rianimazione in campo.
Il 18 marzo 2024 è crollato a terra in preda alle convulsioni Javier Altamirano, calciatore 24enne dell’Estudiantes, nel corso di un match di Coppa d’Argentina contro il Boca Juniors. Nessuna conseguenza grave per il giovane. Ad aprile di quest’anno, invece, è morto il calciatore 26enne del Castelfiorentino United Mattia Giani durante una partita di Eccellenza a Campi Bisenzio. Ad agosto, infine, la morte del giocatore uruguaiano di 27 anni, Juan Manuel Izquierdo, difensore del Nacional di Montevideo. Il calciatore è stato colpito da un infarto durante un incontro di Coppa Libertadores contro il San Paolo.