Ucraina e Russia, in guerra dal 2022, impegnate su diversi tavoli in queste ore: ingresso nella Nato e conflitto siriano le tematiche affrontate dai capi di stato.
Da una parte il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, impegnato con il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e l’alto commissario Ue Kaja Kallas. Dall’altra Vladimir Putin, che ha incontrato d’urgenza il presidente siriano Bashar al Assad.
Zelensky a Kiev ha incassato nuovamente l’appoggio dell’Europa. “Saremo al vostro fianco fino a quando sarà necessario”, gli ha detto il portoghese Costa. Il leader ucraino ha tracciato la linea che potrebbe portare al cessate il fuoco. Una posizione rafforzata per l’Ucraina e Ue e Nato al tavolo dei negoziati. A Mosca, invece, Putin ha confermato ad Assad l’appoggio della Russia al governo contro i ribelli. Questi ultimi hanno riaperto la guerra civile siriana attaccando Aleppo e prendendo alla sprovvista le forze del regime.
Partiamo dall’Ucraina dove il presidente ha messo le cose in chiaro: “Il cessate il fuoco sarà possibile – ha detto Zelensky – solo se riceveremo prima le armi necessarie per difenderci e l’invito ad entrare nella Nato, che è fondamentale per la nostra esistenza. Se avremo un conflitto congelato senza una posizione forte per l’Ucraina, Putin tornerà all’attacco e cercherà di distruggerci totalmente. Non mi interessa quale assassino si siederà al tavolo, per me sono uguali”.
Costa, invece, ha affrontato il caso dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Un’elezione che potrebbe cambiare le sorti della guerra di aggressione russa all’Ucraina, cominciata nel febbraio del 2022. “Non è il caso di speculare su cosa farà o non farà il presidente eletto Donald Trump. – ha spiegato Costa – Noi siamo qui per esprimere il nostro sostegno all’Ucraina, come dal primo giorno”. “Gli aiuti all’Ucraina non sono carità. Una vittoria per la Russia incoraggia sicuramente Cina, Iran e Corea del Nord“, ha invece detto Kallas.
Altro fronte di guerra per la Russia è quello siriano. Mosca ha sempre appoggiato il governo di Assad. Ma l’impegno contro l’Ucraina ha di fatto causato uno spostamento di mezzi e risorse dal Medio Oriente all’Europa. Poco dopo l’ingresso dei ribelli ad Aleppo, però, la Russia ha fatto partire una serie di raid aerei contro le forze contrarie al regime di Assad. Quest’ultimo, di rientro da Mosca, è ricomparso sui media governativi.
A Damasco, a sua volta, Assad ha incontrato i rappresentanti del Ministero degli Esteri iraniano. Anche Teheran è al fianco del regime siriano, Parlando con il responsabile della diplomazia di Teheran, Assad ha ribadito la volontà del suo governo di “combattere e schiacciare i terroristi” in ogni angolo del Paese. Le avanguardie di miliziani sono state ripetutamente prese di mira dai raid aerei russi e governativi, in particolare nei pressi della città chiave di Morek, dove si erano ieri sera raggruppati dopo una prima fugace esplorazione nel centro di Hama.