È stato un lunedì caldissimo per il settore automotive. A poche ore dalle dimissioni dell’ad Carlos Tavares, lo scontro politico e gli operai sul piede di guerra a Pomigliano.
In provincia di Napoli i lavoratori di Tresnova, azienda che si occupa della logistica per Stellantis, si sono riuniti in presidio davanti ai cancelli con striscioni e bandiere contro Tavares. Hanno manifestato contro la scadenza della commessa prevista per il 31 dicembre, che mette a rischio centinaia di posti di lavoro
Circa novanta addetti rischiano di trovarsi senza un posto di lavoro e lo stipendio. A Pomigliano sono arrivati anche Marco Sarracino del Pd, Alessandro Carmiello, Carmela Auriemma, Luigi Nave del Movimento 5 Stelle con il presidente Giuseppe Conte. Davanti ai cancelli, anche i rappresentanti di Fiom, Ugl e Uilm.
“Queste persone hanno sentito finalmente la vicinanza della politica dopo anni di assenza”. Così, contattato da Notizie.com, il senatore grillino Luigi Nave. “Da campano ho vissuto quanto accaduto oggi come un ulteriore allarme di quanto sta accadendo su questi territori. Pomigliano vive di Fiat e se un indotto inizia a venire meno la preoccupazione è tanta”.
Gli operai di Pomigliano chiedono lo stop della cassa integrazione e un lavoro. Il 31 dicembre è prevista la chiusura del contratto in seguito alla scadenza della commessa di Stellantis. “In tutta Italia quasi 400 dipendenti resteranno senza occupazione dal primo gennaio”. Alcuni dei lavoratori erano prima dipendenti Fiat, poi transitati nella nuova società con la cessione del ramo di azienda. “Ho visto la disperazione di queste persone. Tre o quattro di loro lavorano lì da più di trent’anni, è un bel problema”, aggiunge Nave ai microfoni di Notizie.com.
Secondo il M5S, colpa non è solo di Stellantis, ma anche del governo: “Sono equamente ripartite. L’azienda non ha dimostrato di avere un piano industriale di rilancio per il nostro Paese”, ha dichiarato ai nostri microfoni Carmela Auriemma, deputata grillina. “Ma è altrettanto vero che il governo ha tagliato 4,6 miliardi di incentivi al settore automotiveNon l’ha aiutato, né ha preteso un investimento serio e chiaro dall’Europa. Lo scaricabarile fa male ai lavoratori, che sono molto preoccupati e sopratutto vedono un’azienda che sta andando via dall’Italia. A Pomigliano stanno vendendo pezzi di stabilimento. Già hanno venduto alcune strutture. Questo spaventa gli operai”.
Dalla Lega arriva la solidarietà agli operati del deputato Andrea Barabotti, che contattato da Notizie.com ha dichiarato: “Siamo al fianco dei lavoratori di Pomigliano e di tutti gli altri. Lo testimonia la nostra visione pragmatica. Mentre sindacati e forze politiche vanno a braccetto con Greta Thunberg, c’è qualcuno che da anni sta lanciando l’allarme al Paese sugli effetti del Green Deal europeo per com’è stato immaginato. Nel 2019, Matteo Salvini diceva che da qui al 2035 avremmo messo il Paese in mano alla Cina. E oggi questo si sta verificando. Sosteniamo i lavoratori di Pomigliano da sempre, mentre i sindacati e una certa sinistra li hanno svenduti prima a una certa finanza, ora al blocco cinese che sta entrando nel nostro mercato e ci sta portando via lavoro e ricchezza. Continueremo a stare accanto ai lavoratori con una visione del mondo che non li veda sostituiti in fabbrica situate nell’altra parte del mondo, da lavoratori sfruttati, sottopagati, “vittime” del consumismo nel suo modo più brutale”.
Il presidio di Pomigliano arriva poche ore dopo le dimissioni anticipate di Carlos Tavares, il portoghese ad di Stellantis. Per lui si parla di una buonuscita di 100 milioni di euro e sull’importo avrebbe inciso proprio l’uscita anticipata dal colosso. Il manager più pagato al mondo avrebbe percepito uno stipendio annuale di circa 40 milioni di euro negli ultimi anni.
È stato anche questo a far balzare dalla sedia maggioranza e opposizione che adesso vogliono a gran voce, anche se per motivi diversi, un cambio di passo da parte di Stellantis nel settore automotive. Hanno chiesto già di parlare con John Elkann, che guiderà l’azienda a capo di una commissione durante il periodo di transizione, fino a quando non verrà nominato un altro amministratore delegato. Il tempo atteso è la prossima primavera.
La maggioranza accusa Stellantis di non avere un piano industriale e chiede una transizione “naturale” verso l’auto elettrica. “Uno dei più importanti player dell’automotive in Europa non ha sentito l’esigenza di chiedere alla Commissione europea un cambio di passo”. Così, Andrea Barabotti, deputato della Lega, a Notizie.com. “Mentre gli altri gruppi, anche loro in crisi, chiedevano di rivedere la scelta folle di abbandonare il motore a combustione entro il 2035, Tavares consegnava Stellantis in mano ai potentati cinesi. Vedremo se John Elkann alla guida del comitato si rivolgerà all’Europa per questo”.
Abbassare il costo dell’energia elettrica, così da diventare competitivi e poter investire nelle nuove tecnologie e nella transizione ecologica. “Bisogna puntare sulla competitività. Da questo punti di vista sono vicino alle posizioni dei think thank che hanno supportato la campagna di Donald Trump negli Usa”, ha aggiunto Barabotti. “Con il mix energetico dobbiamo utilizzare fonti rinnovabili, il nucleare e anche gli idrocarburi, per cercare in tutti i modi di garantire alle imprese italiane ed europee l’energia elettrica a basso costo. In questo modo aumenta la ricchezza del Paese, ci saranno più risorse per la ricerca e l’innovazione. Così riusciremo a sviluppare tecnologie chiave che servono per sviluppare una vera transizione. Ma dobbiamo rifiutare all’origine la mentalità di chi vorrebbe mettere la transizione ecologica prima della competitività, dei posti di lavoro e della tutela del welfare”.
Durissima la reazione delle opposizioni nei confronti del governo: “Per quasi due anni abbiamo assistito a un braccio di ferro tra Urso e Tavares che non ha prodotto nulla”, ha dichiarato Nave. Per tenere la produzione, Stellantis avrebbe bisogno di almeno un milione e mezzo di auto, ma attualmente la produzione è ferma a 400mila. “Il governo non solo non ha fatto nulla, ma ha tolto 4,6 miliardi di euro al settore automotive per finanziare le armi. I cittadini vogliono sicurezza, certo: ma quella di mettere il piatto a tavola. Parecchi lavoratori ci hanno raccontato di vivere con mille euro al mese. Vanno ripristinati i fonti dell’Automotive e come ha spiegato il presidente Conte, abbiamo consegnato emendamenti in Europa per distribuire quasi 100 milioni in due anni per aiutare il processo di transizione verso l’auto elettrica”.
Secondo Nava la transizione è possibile solo con incentivi: “Va governata, non deve seguire le leggi del mercato. Servono garanzie”.
“Le dimissioni di Tavares ci preoccupano perché Stellantis in questo momento sta soffrendo perché non ha una visione chiara né nel breve né nel lungo periodo. Trasnova è solo la prima azienda che subisce gli effetti di una mancata volontà dell’azienda di investire e produrre in Italia”, continua la deputata del Movimento 5 Stelle Carmela Auriemma, presente al presidio di questa mattina a Pomigliano insieme con i colleghi del partito e il presidente Conte. “Abbiamo presentato anche emendamenti alla Manovra, e Conte ha spiegato cosa stiamo facendo ai lavoratori. Tra questi, quello a prima firma di Chiara Appendino, col quale chiediamo l’integrazione della cassa fino al 1.800 euro lordi”.