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Cronaca

Bonus di Natale 2024, prezzi dei biglietti alle stelle e inchiesta dell’Antitrust: le festività ad ostacoli degli italiani

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Francesco Ferrigno

I lavoratori, pubblici e privati, italiani sono in attesa del bonus di Natale 2024: nel mentre, studenti e docenti sono alle prese con i trasporti.

Il Natale 2024 degli italiani si prospetta ad ostacoli tra richieste, bonus, proteste, viaggi e dovute inchieste in corso. Partiamo prima di tutto dalle buone notizie: il cosiddetto bonus di Natale 2024 sta per arrivare.

Bonus di Natale 2024, prezzi dei biglietti alle stelle e inchiesta dell’Antitrust: le festività ad ostacoli degli italiani (CANVA FOTO) – Notizie.com

Parliamo nello specifico dall’indennità inizialmente prevista dal decreto omnibus. Si tratta di una cifra, pari a 100 euro, che sarà destinata ai lavoratori, e che verrà corrisposta unitamente alle 13esima mensilità. È un provvedimento finanziato dal governo con 100 milioni di euro. Le cui regole per l’accesso sono state modificate a novembre, aumentando la platea dei beneficiari. Il bonus di Natale 2024, insomma, spetta ai dipendenti pubblici e privati con reddito non superiore ai 28mila euro lordi.

Per richiederlo i lavoratori dovevano presentare al proprio datore una richiesta scritta con tutti i requisiti. L’indennità sarà quindi corrisposta in busta paga insieme alla 13esima. Il bonus, però, non sembra placare le polemiche in merito all’aumento dei prezzi. In particolare quelli dei biglietti dei trasporti per gli studenti, i docenti ed in generale i cittadini che lavorano lontano da casa durante l’anno e che vorrebbero tornare a casa per le feste.

Caro trasporti per Natale, l’ondata di proteste

Prezzi esorbitanti per le tasche di tanti italiani. Tanto che nelle scorse ore, nell’ondata di proteste e nell’impossibilità di trovare biglietti a cifre normali, il Coordinamento nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani (Cnddu) ha lanciato la proposta di un nuovo bonus. Ovvero, una carta viaggio annuale pari a 500 euro per i docenti di ruolo fuori sede. Il motivo è che da un’indagine dello stesso Coordinamento un volo da Milano a Palermo può costare fino a poco meno di 200 euro, mentre un treno da Milano a Reggio Calabria fino ad oltre 340 euro.

Ma, al di là della classica motivazione di mercato (aumento della domanda, aumento del prezzo), secondo consumatori ed Antitrust c’è più di qualcosa da rivedere nella costruzione del prezzo dei biglietti. Dopo le segnalazioni delle associazioni, insomma, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di accendere i riflettori sulla questione. Mettendo nel mirino in particolare gli algoritmi, e dunque i software, delle compagnie trasporto aereo passeggeri sulle rotte nazionali da e per la Sicilia e la Sardegna.

Caro voli, gli algoritimi e l’indagine conoscitiva

L’Antitrus ha deliberato di pubblicare sul proprio sito web il rapporto preliminare relativo all’indagine conoscitiva. Dando la possibilità a soggetti che vi abbiano interesse di presentare le proprie osservazioni entro il 15 gennaio 2025. L’inchiesta terminerà a questo punto a fine 2025.

Caro voli, gli algoritimi e l’indagine conoscitiva (CANVA FOTO) – Notizie.com

L’Antitrust – hanno fatto sapere dal Codacons – ha pubblicato il Rapporto preliminare relativo all’indagine conoscitiva su algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte nazionali da e per la Sicilia e la Sardegna. Indagine avviata a seguito dell’esposto presentato dal Codacons. I risultati del rapporto confermano purtroppo le tante denunce del Codacons circa l’impennata dei prezzi dei voli in occasione delle festività natalizie e nel periodo estivo. E quindi l’opacità delle offerte tariffarie e la mancanza di trasparenza in fase di acquisto dei biglietti online. Ma escludono una profilazione generalizzata degli utenti“.

Secondo quanto confermato dall’Antitrust, infatti, l’approfondimento non ha portato all’emergere di pratiche di profilazione, almeno per il momento: “L’approfondimento effettuato con riferimento ad alcune giornate di picco di domanda, individuate nella settimana di ferragosto e nelle festività di fine e inizio anno, ha fatto emergere che una quota consistente di passeggeri ha pagato prezzi superiori a 150 o anche a 200 euro per una sola tratta di volo“.

A riguardo, si evidenzia che, nei periodi di picco, – si legge nel rapporto preliminare – l’andamento dei prezzi dei collegamenti con la Sicilia e la Sardegna non si discosta da quello osservabile negli altri mercati nazionali più simili a quelli insulari. Quanto alla personalizzazione dei prezzi l’analisi svolta non ha fatto emergere (con alcune eccezioni circoscritte) l’adozione di pratiche di profilazione della clientela effettuate sulla base di informazioni acquisite nel corso del collegamento, con riguardo al tipo di dispositivo o browser utilizzato, alla località della connessione e alla storia di navigazione“.

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