Gli europei sono tra i più indisciplinati in strada, con numeri che sono preoccupanti anche per quanto riguarda i ciclisti e i pedoni.
Nell’ambito della quarta edizione dello studio sul Road-sharing, la Fondazione Vinci Autoroutes ha pubblicato dei dati legati a un sondaggio realizzato da Ipsos che si è concentrato su Italia ed Europa e che sono legati alla convivenza in strada di diverse modalità di spostamento.
Il dato più preoccupante è legato all’invasione della corsia altrui, basti pensare che il 24% degli automobilisti e il 64% di chi guida veicoli a motore a due ruote non rispetta questo principio. Inoltre il 37% dei ciclisti passa col rosso, mentre il 78% dei pedoni attraversa fuori dalle strisce anche se ce le ha a disposizione a meno di 50 metri.
Tra gli intervistati, durante il sondaggio, scopriamo, inoltre, che il 92% degli utenti della strada ha paura che il comportamento degli altri porti a rischi anche molto gravi. Numeri che non si fermano alla strada, ma vanno anche a inficiare sul comportamento dei pedoni sui marciapiedi dove in maniera incontrollata vengono parcheggiate moto, scooter e biciclette oltre addirittura alle automobili.
Numeri che obbligano a prendere dei provvedimenti immediati e che sono più concreti se si considerano le statistiche legate agli incidenti. Nell’Unione Europea si parla di quasi 21mila morti per incidenti stradali, di questi sono oltre tremila solo in Italia. Quali sono i rimedi?
Numeri che dimostrano come gli Europei siano indisciplinati in strada e questo possa portare a numerosi incidenti anche mortali. Ma quali sono i rimedi? L’obbligo è quello di una sensibilizzazione che in molti paesi non esiste ed è fin troppo superficiale.
Paesi come il nostro hanno molto da imparare da altri anche relativamente vicini, sempre seguendo il sondaggio scopriamo che per esempio in Olanda il 93% dei ciclisti si sente al tranquillo quando si muove in bicicletta, cosa che di certo non accade nel nostro paese. Basti pensare che nel 2023, come rivela l’Osservatorio Asaps-Sapidata, sono stati 197 i morti tra i ciclisti in strada in Italia.
Il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha intanto preso in mano il Codice della strada decidendo per la stretta sui monopattini che dovranno essere muniti di targa e casco, perché considerati al pari dei veicoli a motore. Altre modifiche sono al vaglio, per cercare di garantire agli italiani un paese più sicuro, ammesso che anche loro entrino nell’idea di essere maggiormente disciplinati.