Rigopiano%2C+condannato+l%26%238217%3Bex+prefetto.+Processo+bis+per+sindaco+e+dirigenti+della+Regione%2C+i+familiari+delle+vittime%3A+%26%238220%3BLotteremo+fino+alla+fine%26%238221%3B
notiziecom
/2024/12/03/rigopiano-condannato-lex-prefetto-processo-bis-per-sindaco-e-dirigenti-della-regione/amp/
Cronaca

Rigopiano, condannato l’ex prefetto. Processo bis per sindaco e dirigenti della Regione, i familiari delle vittime: “Lotteremo fino alla fine”

Published by
Francesco Ferrigno

Strage dell’Hotel Rigopiano di Farindola: la Corte di Cassazione si pronunciata pochi minuti fa. Le condanne, le assoluzioni ed il nuovo processo.

A quasi 8 anni dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola è arrivata la conferma della condanna per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo. Nuovo processo, invece, per l’ex sindaco Ilario Lacchetta e per 6 dirigenti della Regione Abruzzo. I giudici della VI sezione penale della Corte di Cassazione hanno così riformato parzialmente la sentenza d’Appello.

Rigopiano, condannato l’ex prefetto. Processo bis per sindaco e dirigenti della Regione, i familiari delle vittime: “Lotteremo fino alla fine” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Provolo è stato quindi condannato in via definitiva ad 1 anno e 8 mesi, colpevole di per rifiuto di atti d’ufficio e falso. Il procuratore generale Giuseppe Riccardi nel corso della sua requisitoria aveva sottolineato e ricordato che in quel tragico giorno “il pericolo valanghe era forte, livello 4. E venne comunicato alla Prefettura”. Condannato a 1 anno e 4 mesi anche l’ex capo di gabinetto della Prefettura Leonardo Bianco per falso ideologico in atto pubblico.

L’Appello bis si svolgerà davanti ai giudici del Tribunale di Perugia

Confermate le condanne al gestore dell’albergo e al geometra che aveva redatto la relazione allegata al permesso per la ristrutturazione della struttura per falsità ideologica. Torneranno in Appello per un processo bis, oltre a Lacchetta, altre 9 persone. Si tratta di 6 dirigenti della Regione Abruzzo all’epoca dei fatti. Tutti erano stati assolti nei due precedenti gradi di giudizio, 2 dirigenti della Provincia ed 1 tecnico comunale. Nella requisitoria di giovedì scorso, il procuratore generale Giuseppe Riccardi aveva sollecitato in particolare l’annullamento delle assoluzioni dei dirigenti regionali.

L’Appello bis si svolgerà davanti ai giudici del Tribunale di Perugia. Alla sbarra per disastro colposo e omicidio e lesioni plurime colpose ci saranno gli allora dirigenti regionali Carlo Giovani, Carlo Visca, Pierluigi Caputi, Emidio Primavera, Sabatino Belmaggio, Vincenzo Antenucci e, come già detto, l’allora sindaco Lacchetta. Per quest’ultimo è stato accolto il ricorso della difesa annullando con rinvio la condanna per omicidio colposo e lesioni colpose.

Saranno imputati poi i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio ed il tecnico comunale di Farindola, Enrico Colangeli. Lacchetta in primo e secondo grado era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Invece D’Incecco e Di Blasio erano stati condannati, entrambi, a 3 anni e 4 mesi. Colangeli, invece, dopo l’assoluzione in primo grado era stato condannato in appello a 2 anni e 8 mesi. La vicenda è quella dell’Hotel Rigopiano dove il 18 gennaio del 2017 sono morte 29 persone a causa di una valanga che ha travolto la struttura. In secondo grado, i giudici della corte d’assise d’Appello dell’Aquila avevano pronunciato 8 condanne e 22 assoluzioni.

Presenti, in Cassazione oggi, com’era avvenuto nel corso dell’udienza della scorsa settimana, tanti parenti delle 29 vittime del disastro. I giudici della sesta sezione, dopo avere ascoltato gli interventi di tutti gli avvocati difensori, avevano deciso di rinviare la decisione a oggi. Questo, anche alla luce della complessità del processo e del numero di posizioni da vagliare. Lo spettro della prescrizione per il reato di omicidio colposo, il cui limite massimo è di 7 anni e 6 mesi, è stato spazzato via dall’ipotesi di disastro colposo, che va in prescrizione dopo 12 anni. E che garantisce l’avvio di un nuovo procedimento in Appello.

I familiari delle vittime: “Siamo pronti a lottare ancora”

Mamma, male che va restiamo” è l’ultimo messaggio che Marina Serraiocco, moglie del poliziotto Dino Di Michelangelo, entrambi morti sotto le macerie dell’Hotel, ha inviato a sua madre Clotilde. La donna lo ha mostrato ai giornalisti insieme alle foto che sua figlia ha inviato per far vedere in quali condizioni era l’Hotel ricoperto di neve per oltre un metro. “Secondo me la turbina non arriva più”, è invece l’ultimo messaggio che la cameriera dell’Hotel Ilaria Di Biase ha inviato a sua madre Mariangela.

I familiari delle vittime: “Siamo pronti a lottare ancora” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Oggi qualcosa ci è stato dato, rispetto a quello che ci era stato tolto in primo e secondo grado. Siamo soddisfatti per la sentenza. Andremo tutti a Perugia e siamo pronti a lottare ancora e fino alla fine”, hanno detto i familiari delle vittime. “Per noi parti civili è un risultato grandioso, per una volta la Cassazione – ha spiegato l’avvocato Massimiliano Gabrielli, uno dei legali di parte civile – ha garantito uno scampolo di giustizia in più ai familiari delle vittime. Il nuovo processo nei confronti dei dirigenti della Regione e la contestazione del reato di disastro ci garantisce la salvezza dalla prescrizione di tutti gli altri reati, come l’omicidio colposo. Ed un vero responsabile civile per i risarcimenti del danno a favore delle vittime”.

Published by
Francesco Ferrigno