Sgominata una cellula suprematista e terroristica a Bologna, la Werwolf Division: 25 indagati, 12 sono finiti in carcere. Progettavano attentati.
Volevano sovvertire lo Stato e instaurare una dittatura basata sul concetto di razza ariana e facevano parte di un gruppo che loro stessi avevano ribattezzato Werwolf Division. Componenti quindi di un’associazione suprematista e neonazista. All’alba di oggi la polizia di stato ha sgominato l’organizzazione.
Il blitz è scattato questa mattina a Bologna e in diverse altre città italiane. Gli agenti della squadra mobile della polizia di stato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale felsineo su richiesta della Procura della Repubblica. 25 in totale gli indagati, di età compresa tra 76 e 19 anni. 12 persone sono finite in carcere, per altre 13 sono in corso perquisizioni domiciliari.
Per tutti le accuse sono vario titolo di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e dalla Direzione centrale della polizia di Prevenzione.
Werwolf Division non è una novità completa per l’antiterrorismo italiano. Nel maggio del 2023 8 persone sono state indagate dalla Procura di Napoli per i messaggi ritrovati su una rete Telegram. Il network era utilizzato allo scopo di organizzare atti eversivi violenti inneggiando alla Shoah. Il nome deriva dai cosiddetti lupi mannari nazisti guidati da Heinrich Himmler per contrastare l’avanzata delle forze alleate e sovietiche in Germania sul finire della Seconda guerra mondiale con atti di sabotaggio e di guerriglia.
Attività delle polizia sono state effettuate a Bologna Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza. Nel mirino i membri della Werwolf Division. Successivamente è stata rinominata Divisione Nuova Alba. Il gruppo, stando a quando accertato dalle autorità, seguiva ideali suprematisti e neonazisti. Sin nella sua forma più estrema, l’accelerazionismo.
I lupi si basavano inoltre sulla negazione e sull’apologia della Shoah. L’obiettivo finale era il sovvertimento dell’attuale ordinamento. E l’instaurazione di uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla razza ariana. Per farlo, la Divisione stava progettando azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni. Tra le contestazioni alla cellula c’è anche la preparazione di gravi attentati, anche nei confronti della premier Giorgia Meloni e di un economista del World Economic Forum. L’inchiesta dell’antiterrorismo è nata approfondendo i contatti tra la Werwolf ed un’altra associazione sovversiva, l’Ordine di Hagal, disarticolata nel 2022.
Gli indagati odierni erano incardinati in una struttura verticistica nella quale si distinguevano i ruoli di comandante, editore ed istruttore. Il gruppo “segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli pronti ad agire”, svolgeva la propria attività di propaganda. E reclutava “nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” sia attraverso dedicati gruppi Telegram sia con incontri dal vivo, pubblicizzati tramite volantinaggi.
Particolarmente allarmante un volantino diffuso sul territorio emiliano nel 2022 e rinvenuto dalla Digos, definito dai militanti “esplosivo”, raffigurante l’immagine di un uomo con la cosiddetta skullmask e armato con accanto il simbolo nazista del sole nero e la citazione dell’estremista di destra francese Dominique Venner: “Nulla sarà compiuto finché i germi del regime liberale non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato“. Tutto firmato Werwolf Division, con il link al canale.