Dl Flussi: le dimissioni della giudice Iolanda Apostolico. “Il problema è la compatibilità del nostro diritto nazionale con quello europeo”.
“I giudici decidono in una certa maniera che al governo non piace. E si crede di risolvere il problema cambiando il tipo di giudici. Mi sembra una visione misera della giustizia”. Non usa mezzi termini Salvatore Curreri, costituzionalista, professore di Diritto Costituzionale all’Università Kore di Enna.
All’indomani del via libera del Senato al Dl Flussi, che diventa legge, tante sono le polemiche scoppiate sulla questione migranti. Nel mirino, ancora una volta, è finita la lista dei Paesi Sicuri, ma anche il provvedimento che sposta dai Tribunali specializzati alle Corti di Appello, la competenza sulle convalide o proroghe dei trattenimenti dei richiedenti asilo.
Il primo Alt, non vincolante, è arrivato dal Consiglio superiore della magistratura per due ragioni. La prima è organizzativa e burocratica: una nuova competenza su provvedimenti di urgenza rischia di mettere a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr, che prevedono di rendere più celeri i tempi della giustizia. Le Corti di Appello dovranno gestire migliaia di contenziosi e per farlo dovranno riorganizzare le competenze. Migliaia di casi si riverseranno sugli uffici ingolfandoli.
La seconda ragione è professionale: i giudici che si sono occupati dei migranti negli anni, hanno acquisito competenze tecniche, delle quali, di fatto, saranno spogliati. “Ma il vero problema è un altro: i giudici decidono in una certa maniera che al governo non piace. E si crede di risolvere il problema cambiando il tipo di giudici. Mi sembra una visione misera della giustizia”. Così, ai nostri microfoni, Salvatore Curreri.
Il Dl Flussi, ancora una volta, non risolve a monte il problema dei Paesi Sicuri. I giudici, nel non convalidare i trattenimenti dei migranti, più volte hanno interpellato la Corte di giustizia Ue affinché intervenga e chiarisca quando uno Stato può essere considerato sicuro. Il tema quindi, “non riguarda tanto i giudici, ma le norme. Diverse Corti hanno sollevato il problema di fronte alla Corte Ue. Il problema è la compatibilità del diritto nazionale con quello europeo”, commenta il costituzionalista.
La lista dei Paesi Sicuri è stata inserita nel Dl Flussi e verrà aggiornata a gennaio di tutti gli anni. Tuttavia, “non cambia nulla. Il governo ha cambiato la fonte. Passa dal decreto ministeriale, fonte secondaria, al decreto legge, fonte primaria. Ma il problema è il criterio adottato per definire i Paesi sicuri dell’Italia e quelli stabiliti dalla Corte di giustizia europea. Il contrasto rimane“.
Intanto, dopo il via libera del Senato al Dl Flussi, la giudice di Catania Iolanda Apostolico si è dimessa dalla magistratura. Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, con una sola astensione, ha accolto la sua richiesta e a partire dal 15 dicembre non indosserà più la toga.
Iolanda Apostolico era stata al centro delle polemiche politiche per un video risalente al 2018, nel quale partecipava a una manifestazione a Catania contro i decreti sicurezza sui migranti. Il filmato venne fuori a ottobre 2023, pochi giorni dopo il 30 settembre, quando la giudice non convalidò il trattenimenti di alcuni richiedenti asilo, ritenendo illegittime le norme del decreto Cutro.
“Meglio tardi che mai”. Poche parole, queste, della Lega, in una nota a commento delle dimissioni. “Ora potrà comportarsi come un’esponente di Rifondazione Comunista senza creare imbarazzi”. La decisone di Apostolico di lasciare la magistratura non è stata l’unica reazione al Dl Flussi approvato dal Senato.