Con 151 sì, 111 no e 4 astensioni la Camera ha approvato in via definitiva il DI Fiscale che è diventato legge. Cosa cambia ora per gli italiani tra bonus, rate Irpef e concordato bis?
Il Governo aveva posto la questione della fiducia e ha ricevuto una risposta chiara ed evidente da parte di chi di dovere.
La novità più importante che apprendiamo da questo “sì” e la rateizzazione del secondo acconto Irpef per le partite Iva di cui si era già parlato in precedenza. Per il periodo di imposta 2024 i contribuenti titolari di partita Iva, che hanno presentato ricavi non superiori ai 170mila euro, effettueranno il pagamento del secondo acconto entro il 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in cinque rate mensili dello stesso importo con scadenza il 16 di ogni mese a partire proprio dal primo mese dell’anno.
Novità interessanti anche sul fronte del Bonus Natale, riaperta fino al 12 dicembre per presentare la domanda di richiesta di 100 euro una tantum riservato a lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro.
Elenchiamo di seguito le altre novità:
Il DI Fisco diventa legge andando ad anticipare alcune azioni già approvate in manovra di bilancio. Nel passaggio in Commissione in Senato è stato bocciato l’emendamento per la riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro come era stato proposto dalla Lega. Distanza con la coalizione, Forza Italia infatti si è schierata a sfavore di questa proposta con le sinistre dell’opposizione.
Si è parlato anche di riapertura al concordato preventivo biennale con lo Stato che spera di abbassare il secondo scaglione dell’Irpef dal 35% al 33% per aiutare il ceto medio, non è detto però che si riuscirà ad arrivare a questo.
Rifiutato il meccanismo di finanziamento proposto per i partiti politici come riforma, passa invece l’emendamento che porta a 3 milioni di euro per il 2024 la dote da distribuire ai partiti seguendo il 2×1000 dell’Irpef, era stato presentato da Avs e Pd.
Importante riflessione va fatta anche sul già accennato payback sanitario farmaceutico venendo incontro a quelle che erano state le richieste della regione. Aifa determinerà poi quella che sarà la quota del ripiano attribuita a ogni azienda farmaceutica e ripartita per ogni regione con 50% pro capite e 50% vriabile in proporzione al superamento dei tetti di spesa.