La Corea del Sud nel caos. Il Parlamento respinge l’impeachment per il presidente, pronta una nuova mozione.
L’11 dicembre il Partito democratico sudcoreano presenterà una nuova mozione per l’impeachment di Yoon Suk Yeol. Il Parlamento potrebbe tornare a votare il prossimo 14 dicembre.
La notizia arriva dall’agenzia Yonhap, che cita il portavoce del primo partito all’opposizione che ha la maggioranza in Parlamento. Una nuova mozione di impeachment, un’altra e un’altra ancora: il Partito democratico in Sud Corea non si fermerà fino a che il presidente resterà sulla poltrona. L’annuncio arriva dopo che oggi, sabato 7 dicembre, in Parlamento non è passata la richiesta perché non è stato raggiunto il quorum.
Migliaia di cittadini in piazza contro il presidente: “Yoon Suk Yeol è diventato il peggior rischio della Repubblica di Corea”, ha dichiarato il leader dei democratici Lee Jae-myung, scusandosi con loro dalla scalinata esterna dell’Assemblea Nazionale”per non essere stato in grado di ottenere i risultati desiderati”.
Il Partito democratico non è riuscito a raggiungere i 200 voti necessari per far scattare l’impeachment, ovvero la messa in stato di accusa. Determinante è stata la mossa del Partito del potere popolare del presidente, che è in minoranza in Parlamento, e che ha fatto uscire i suoi deputati al momento del voto.
Sono state espresse solo 195 preferenze: 192 delle opposizioni e 3 del Partito del potere popolare, i cui deputati hanno deciso di rientrare in aula per votare. Il quorum non è stato raggiunto e la mozione è stata respinta.
Il partito di Yoon ha condannato la dichiarazione della legge marziale del presidente, ma allo stesso tempo ha deciso di continuare a sostenerlo e ha intenzione di trovare un modo “più ordinato e responsabile” dell’impeachment per risolvere il caos in Corea del Sud. Il leader del Partito del potere popolare si è dimesso.
L’esito del voto è stato accolto con boati di protesta da parte dei cittadini che sono scesi in piazza per protestare di fronte all’Assemblea nazionale, a favore dell’impeachment.
Yoon si è scusato per aver proclamato martedì scorso la legge marziale, ritirata qualche ora dopo. Si è assunto la responsabilità politica e legale, ma non si è dimesso. In un discorso alla nazionale prima del voto per il suo impeachment ha dichiarato: “Sono sinceramente dispiaciuto e mi scuso. C’è chi si chiede se ci sarà un’altra dichiarazione di legge marziale, ma posso dirvi chiaramente: no”.
Le sue dichiarazioni non sono bastate a convincere i cittadini, che sono scesi in piazza appoggiando il Partito democratico, che si è fatto portavoce della richiesta popolare di mandare a casa il presidente e metterlo in stato di accusa. Quasi 150mila persone si sono riunite davanti al Parlamento contro il presidente.
Il voto è andato a rilento perché l’opposizione ha cercato di convincere i componenti del partito di Yoon di rientrare in Aula. Prima del voto per la mozione di impeachment, il Parlamento ha bocciato un provvedimento per la nomina di un consulente speciale che indagasse sulle accuse di corruzione contestate alla first lady Kim Keon Hee.