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Esplosione Calenzano, “qualità dell’aria nella norma”, il presidente SIMA: “Come comportarsi nelle prossime ore”

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Giovanna Sorrentino

Non ci sono rischi per la salute”. L’esito del monitoraggio di Arpat sull’esplosione e l’incendio allo stabilimento Eni di Calenzano. 

Le concentrazioni in aria a livello del suolo” dal momento in cui sono state spente le fiamme “sono da ritenersi trascurabili”. La nube di fumo si è dispersa in tempi “relativamente brevi”, dunque per l’Agenzia per l’ambiente della Regione Toscana, “non si ravvisa la necessità di prelievo di campioni al suolo”.

Esplosione Calenzano, “qualità dell’aria nella norma”, il presidente SIMA: “Come comportarsi nelle prossime ore” (Ansa Foto) – notizie.com

L’esito del monitoraggio dell’Arpat è positivo, la qualità dell’aria è nella norma. Dopo i rilievi, i tecnici hanno confermato quello che aveva anticipato l’assessora regionale alla Protezione Civile Monia Monni mentre le analisi erano ancora in corso. Gli esperti stanno effettuando verifiche su eventuali sversamenti di idrocarburi fuori dall’impianto.

Due persone sono morte. Una delle due è stata identificata. I vigili del fuoco stanno ancora cercando i dispersi nella parte della palazzina che è crollata durante l’esplosione. 14 persone sono rimaste ferite e il bilancio è ancora in aggiornamento. Intanto la viabilità è stata ripristinata dopo la chiusura dell’A1. Rfi sta valutando la riapertura della tratta Firenze Prato, e quindici aziende sono state evacuate.

Il deposito Eni di Calenzano era uno dei due “a rischio incidente rilevante”, quindi pericolosi. L’allarme era arrivato dal Comune in uno studio risalente a giugno 2022, come riporta La Nazione.  Oggi, lunedì 9 dicembre, l’esplosione, il forte boato udito a chilometri di distanza e un incendio le cui fiamme erano visibili anche dai paesi limitrofi.

La Procura di Prato ha aperto un’inchiesta per appurare eventuali responsabilità penali e ha nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione. Adesso “è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”, ha spiegato il procuratore Luca Tescaroli. La Procura anche chiesto l’intervento di Arpat e Asl Toscana Centro per evidenziare profili di “possibile responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione”. 

Secondo una prima ricostruzione, quest’ultima sarebbe avvenuta dopo la perdita di un liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. L’area della deflagrazione è stata sequestrata.

Milani (SIMA) a Notizie.com: “Cosa fare nelle prossime ore”

Conosco bene Arpa Toscana, c’è assolutamente da fidarsi sul loro lavoro”. A parlare ai nostri microfoni è Alessandro Miani, presidente SIMA (Società di medicina ambientale). “Nelle ore successive a un incendio, è bene evitare di respirare i fumi e stare all’aria aperta. Quando la nube ha lasciato l’area interessata, diluendosi, è possibile che la qualità dell’aria sia buona. Ma quello che sta nell’aria tende a ricadere. Di solito si monitora, per capire dove va e dove ricade a terra”.

Il medico consiglia di “seguire i consigli delle autorità preposte, sempre. Poi ci sono alcune azioni da intraprendere. Ad esempio, rimanere al chiuso, spegnere i sistemi di ventilazione meccanizzata e chiudere le finestre delle case e degli uffici nelle aree vicine al luogo dell’incidente e dove la nube si sposta col vento”. E ancora: “Monitorare eventuali sintomi respiratori, come tosse, e difficoltà respiratorie. Contattare i servizi sanitari in caso di necessità”. Inoltre: “Non consumare acqua di superficie o prodotti agricoli provenienti dalla zona interessata fino a ulteriori indicazioni”.

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Giovanna Sorrentino