I cinepanettoni non si fanno più. L’ultimo risale al 2020, è arrivato dopo 5 anni di stop e nemmeno è uscito al cinema a causa della pandemia.
Ma quali sono i motivi che hanno portato alla perdita di un riferimento popolar-culturale? Sicuramente appena 10 anni fa nessuno se lo sarebbe aspettato.
Sebbene il titolo di primo Cinepanettone viene assegnato a Vacanze di Natale del 1983, in realtà la nomenclatura specifica esce fuori alla fine degli anni novanta in tono dispregiativo verso un cinema ironico, a volte un po’ volgare e quasi mai benvoluto dalla critica. Sebbene sia evidente il crollo a livello narrativo di queste opere, va segnalato anche che i primissimi film di questo ciclo sono scolpiti nella storia del cinema italiano.
Basti pensare all’iconica scena in cui Riccardo Garrone durante gli auguri per le festività se ne esce con un drammatico e iconico “E pure sto Natale se lo semo tolto dalle p**le” oppure al personaggio di don Buro interpretato da un geniale Christian De Sica. Il successo clamoroso al botteghino porta le produzioni a replicare uscite di film sempre più simili a loro stessi e con ancor meno contenuto, fino all’ovvia debacle che ha portato il sotto-genere in qualche modo ad autodistruggersi.
Oggi per farci spiegare i motivi della crisi abbiamo chiamato due personaggi che al meglio potevano descriverci questa panoramica. Da un lato c’è Enrico Vanzina, che ha scritto sceneggiature dei primissimi capitoli per il fratello Carlo, e dall’altro Neri Parenti, che invece ha girato più di una dozzina di cinepanettoni.
Enrico Vanzina ha collaborato a numerosi cinepanettoni in qualità di sceneggiatore per il fratello Carlo, impegnato alla regia. Tra questi citiamo proprio il più iconico tra i cinepanettoni e cioè il primo, Vacanze di Natale, ma anche altri film di successo come Vacanze in America e molti altri ancora.
A Notizie.com lo sceneggiatore specifica: “Smisi di fare quel tipo di film lì con Carlo nel 2000 perché iniziarono a chiamarli ‘cinepanettoni’. Noi facevamo film di Natale che erano delle osservazioni sulla società italiana. Il cinepanettone è un genere degnissimo, che ha sostenuto il cinema italiano e che è difficilissimo da fare. Non era esattamente quello che volevamo fare con Carlo nei film di Natale”.
Nel 1995 Neri Parenti entra prorompentemente nel mondo del cinepanettone per girare “Vacanze di Natale ’95” film con Massimo Boldi e Christian De Sica che ottiene un grandissimo successo. Ne dirigerà oltre una dozzina fino all’ultimo In vacanza su Marte che nel 2020 non è nemmeno uscito in sala a causa della pandemia da Coronavirus.
A Notizie.com il regista spiega: “Questi film erano molto costosi, con tanti attori famosi, girati in bei posti. Quando gli incassi sono andati un po’ a scemare, De Laurentiis non li ha voluti più fare perché non li riteneva proficui. Poi si è un po’ sciolta la brigata tra me, Christian De Sica e Massimo Boldi. Ci siamo ritrovati nel 2020 con un film che non è uscito per la pandemia”.
“Questo genere ormai ha detto tutto e manca un certo tipo di attori che hanno preso la strada di film da registi o da protagonisti come Alessandro Siani, Claudio Bisio e Fabio De Luigi per fare un esempio. Se oggi dovessi farne uno di cinepanettone non saprei con quale attore farlo, servono attori brillanti, comici, un po’ clown. In più alle piattaforme non interessa questo tipo di film, spesso spendono due lire e fanno commedie decisamente più brutte”, aggiunge Neri Parenti.
Conclude poi parlando del politicamente scorretto, cosa che oggi probabilmente obbliga molti artisti a rivolgersi al teatro per non subire una sotterranea censura che si fa sempre più stringente: “Non si può fare più niente oggi, lo hanno detto personaggi molto importanti come Carlo Verdone e Checco Zalone“.