Passeggiare tra i vicoli di Napoli o quelli di Roma. Musei a cielo aperto che, al contempo, riservano piaceri anche per il palato. Parliamo di due città che sono patria dello street food italiano.
Qui la frittura, quella che si tramanda da generazioni in termini di sapienza ed esecuzione, è ormai patrimonio comune. È per questo che abbiamo deciso di mettere a confronto due eccellenze del cibo da strada napoletano e romano: le frittatine di pasta e i supplì.
Da un lato i bucatini; dall’altro il riso. Farciti, pastellati (nel caso della frittatina) o panati (nel caso del supplì) e poi fritti in olio bollente. Le frittatine di pasta e i supplì ridefiniscono l’anima più popolare delle due città. È per questo che vi proponiamo un doppio food tour: un cammino che ci porta tra i vicoli del centro storico di Napoli e, al contempo, tra le strade dei quartieri popolari di Roma, lungo Ostiense e Testaccio.
Partiamo dal capoluogo partenopeo, culla di sapori e profumi che ci riportano al più autentico cibo da strada. Siamo in piazza San Domenico, dove si innalza fieramente l’obelisco circondato dai più bei palazzi nobiliari della città. Via Mezzocannone costeggia il profilo dell’università Federico II.
È qui che troviamo Pizzeria e Friggitoria San Gennaro: una vetrina esterna che ci propone frittatine calde pronte a essere degustate. Risaliamo piazza San Domenico verso via Tribunali: sbuchiamo nei pressi di piazza San Gaetano. Eccoci nel luogo “cult” della frittatina di pasta: Di Matteo.
Ci troviamo nel pieno dell’antica agorà greca, dove gli antichi romani installarono il macellum: epicentro del mercato e dei commerci dell’epoca. Ebbene: ancora oggi, Di Matteo tiene fede a quell’antica vocazione. Un posto dove comprare cibo da strada, a poco prezzo, dove rifocillarsi e dove ritemprare il palato. Ultima tappa: Capuano, nel pieno di via San Biagio dei Librai. Cuore di Spaccanapoli. La perfetta chiusura del cerchio.
Roma, in tal senso, costituisce il perfetto contraltare di Napoli: quartieri popolari e particolare attenzione allo street food. È per questo che abbiamo scelto la zona che unisce Ostiense a Testaccio come luogo d’elezione. Quel posto dove Roma conserva la sua anima più autentica e popolare, assieme ai suoi appaganti supplì. Eccoci, quindi, camminare su via Ostiense e recarci verso Alice, dove il profumo del pomodoro fresco e del basilico connota il loro supplì.
Per poi addentrarci fra le strade e le piazze del quartiere Testaccio. Fra il popolare mercato e il notissimo marchio di Trapizzino, inagurato da Stefano Callegari ormai qualche anno fa. Dove assaporare i famosi “supplì al telefono”. Siamo davvero nel cuore autentico della Capitale, dove il cibo da strada è praticamente una “religione” laica. I famosi “sapori di una volta” che vengono ridefiniti da esecuzioni culinarie di stampo contemporaneo. Il risultato di questo confronto? È tutto da scoprire!