Sarebbe nato vivo anche il primo bambino dato alla luce da Chiara Petrolini, la 21enne accusata di aver ucciso e sepolto in giardino i suoi due neonati appena partoriti.
Il nuovo dettaglio sarebbe emerso dalle relazioni medico-legali dei consulenti della Procura della Repubblica di Parma. Gli esperti sono stati incaricati di capire cosa avesse provocato la morte del primo neonato. La terribile vicenda si è svolta a Vignale di Traversetolo, tra la villetta, in cui Petrolini viveva con i genitori, ed il giardino.
“È del tutto prospettabile che non sia morto prima del parto”, hanno scritto il medico legale Valentina Bugelli e l’antropologa forense Francesca Magliche. Le consulenti hanno ipotizzato uno “shock emorragico da recisione del cordone ombelicale, in assenza di un’adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali”. La studentessa, attualmente ai domiciliari, è indagata per omicidio e soppressione di cadavere. La causa della morte del primo neonato sarebbe quindi del secondo. Dunque il taglio del cordone ombelicale sarebbe avvenuto in modo sbagliato e in assenza di assistenza medica.
Bisogna ricordare che i giudici del Tribunale del Riesame, al momento, hanno disposto la custodia in carcere per il solo omicidio del 7 agosto 2024 e per le soppressioni dei due cadaveri. Il primo neonato, oggetto della nuova consulenza, sarebbe stato partorito il 12 maggio 2023. Anche la morte del primo figlio, insomma, nato tra la 32esima e la 37esima settimana, verrebbe ricondotta ad un’azione volontaria di Chiara Petrolini.
I legali della ragazza hanno fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del Riesame, cui si era appellato la Procura in quanto il gip aveva rigettato la misura del carcere. La Cassazione dovrebbe comunicare la propria decisione entro poche settimane. I pm di Parma nei giorni scorsi hanno reso note le motivazioni che hanno spinto i giudici del Riesame a decidere per il carcere. “Apparente mancanza di qualunque ripensamento, – si legge in una nota della Procura – oltre che di sfrontatezza. Inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime”.
“Dovremo aspettare la conclusione delle indagini e le valutazioni che farà la Procura. – ha detto in esclusiva per Notizie.com Monica Moschioni, legale di Samuel, l’ex fidanzato di Petrolini e padre di entrambi i bimbi ritrovati nel giardino della villetta – Siamo in una fase di contestazioni provvisorie. I fatti hanno un’oggettiva serietà indipendentemente da questi ultimi della tagli emersi. Attendiamo gli esiti della Cassazione, ci sono tanti aspetti da chiarire e speriamo di trovare tutte le risposte una volta concluse le indagini”.