Avete mai sentito parlare di Whamaggedon? Ecco di cosa si tratta. La sfida social ha a che vedere con Last Christmas.
Non appena le prime luci natalizie iniziano a brillare nelle strade e le vetrine si vestono a festa, un fenomeno virale prende piede tra gli amanti della musica di tutto il mondo. Si tratta del Whamaggedon, una sfida che coinvolge i social network e che ha come protagonista uno dei brani più iconici del periodo natalizio: “Last Christmas” degli Wham!. Ma cosa rende questa canzone così speciale da generare un gioco che tiene con il fiato sospeso milioni di persone?
Pubblicata nel 1984, “Last Christmas” è diventata rapidamente una delle canzoni più amate e ascoltate durante le festività. George Michael e Andrew Ridgeley, i componenti del duo britannico Wham!, hanno creato un pezzo che non solo ha scalato le classifiche ma è entrato nel cuore delle tradizioni natalizie. A distanza di decenni dalla sua pubblicazione, la canzone continua a essere onnipresente durante il mese di dicembre, tanto da diventare l’oggetto centrale del Whamaggedon.
Il gioco consiste in una sfida semplice ma al tempo stesso ardua: evitare di ascoltare “Last Christmas” dall’1 al 24 dicembre. Le regole sono chiare e vengono rigorosamente rispettate dai partecipanti: sono vietate le versioni originali della canzone mentre remix e cover sono tollerate; in caso di “sconfitta”, ovvero se si incappa nella versione originale del brano, bisogna autodenunciarsi sui social network utilizzando l’hashtag #whamageddon.
Nato nel 2010 dall’idea geniale di quattro ragazzi danesi appassionati di videogiochi, il Whamaggedon non era altro che un divertissement all’interno di una community online. Tuttavia, grazie alla viralità dei social media e alla pagina Facebook creata nel 2016 per promuovere la sfida, questo gioco è esploso a livello globale attirando l’attenzione dei media e diventando un vero e proprio evento annuale.
La popolarità crescente del Whamaggedon testimonia non solo l’affetto verso “Last Christmas” ma anche la capacità della musica degli Wham! di attraversare generazioni mantenendo intatto il suo fascino. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, lo scopo ultimo della sfida non è denigrare la celebre hit natalizia o manifestare avversione verso le playlist festive; piuttosto si tratta di celebrarne l’universalità e la capacità quasi magica di riunire persone da ogni angolo del pianeta sotto lo stesso tetto virtuale.
L’aspetto ludico dell’iniziativa nasconde però una verità indiscutibile: evitare completamente “Last Christmas” durante il periodo natalizio è praticamente impossibile. Che sia durante una spesa al supermercato o in attesa alla fermata dell’autobus con cuffie ben salde alle orecchie per proteggersi dagli assalti musicali esterni, prima o poi quel famoso intro pianistico riesce a trovare la sua strada fino ai nostri timpani.
Il successo planetario del Whamaggedon dimostra come certe melodie abbiano il potere non solo di segnare epoche ma anche di creare nuove tradizioni capaci d’unire milioni d’anime sotto lo stesso cielo stellato delle festività. E mentre alcuni già pregustano la loro inevitabile caduta nella cosiddetta “Whamhalla“, altri affilano strategie sempre più sofisticate nella speranza d’emergere vincitori da questa battaglia musicale all’ultimo ascolto.