Allarme+sanit%C3%A0%2C+fasce+pi%C3%B9+deboli+rinunciano+alle+cure%3A+liste+d%26%238217%3Battesa+infinite%2C+obbligo+visite+a+pagamento
notiziecom
/2024/12/15/allarme-sanita-fasce-piu-deboli-rinunciano-alle-cure-liste-dattesa-infinite-obbligo-visite-a-pagamento/amp/
Politica

Allarme sanità, fasce più deboli rinunciano alle cure: liste d’attesa infinite, obbligo visite a pagamento

Published by
Matteo Fantozzi

Scatta un vero e proprio allarme nella sanità italiana. Le liste d’attesa infinite obbligano a rivolgersi al privato e le fasce più deboli rinunciano alle cure.

Uno dei problemi più difficili da affrontare dal Governo Meloni è proprio legato agli ospedali e alle persone con possibilità economiche limitate.

Allarme sanità, fasce più deboli rinunciano alle cure (Notizie.com)

Gli esperti parlano di “effetto della sanità in crisi”, visto che oltre al pubblico anche le liste d’attesa del privato si allungano rendendo difficile curarsi anche a pagamento. Migliaia di cittadini italiani sono in difficoltà, costretti a pagare cifre elevate da professionisti e quindi costretti, in diversi casi, a rinunciare alle stesse.

Il presidente dell’Osservatorio Welfare&Salute, Ivano Russo, analizza la situazione specificando come negli ultimi 18 mesi la percentuale di richiesta di rimborso alle mutue sanitarie è salita dal 50% al 65%. L’aumento ha costretto le casse del terzo settore a cambiare politica effettuando dei tagli.

Intanto il fondo SaluteSempre ha annunciato l’aumento di quali sono le franchigie per le prestazioni di altissima specializzazione e diagnostica. Un problema che sembra essere destinato a diventare sempre più allarmante e che obbliga il governo a dare una risposta nei tempi più brevi previsti.

Le fase più basse rinunciano alle cure

Rinunciare alle cure è ormai l’unica via per la popolazione fragile che non riesce a prenotare visite mediche anche urgenti. L’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha mostrato dei dati legati agli ultimi anni. Nel 2023, da gennaio a giugno, sono state 100 milioni le visite mediche e prestazioni diagnostiche, 10 milioni in meno del 2019. Un calo che fa molto rumore e conferma il discorso della rinuncia alle cure.

Tra i problemi centrali della sanità italiana ci sono anni di tagli, carenza di personale e anche scarsa produttività. Si sta creando dunque una diseguaglianza tra chi ha maggiori risorse economiche e può accedere alle cure e chi non ha invece possibilità.

Le fase più basse rinunciano alle cure (Notizie.com)

Ivan Russo ha specificato: Se non si agisce subito, il nostro sistema sanitario, che è già vicino al collasso, rischia di diventare davvero insostenibile per la maggior parte dei cittadini italiani“. Una situazione che deve dunque portare a un’inversione di tendenza con degli interventi dall’alto, anche perché al momento la sanità non ce la fa più da sola e a risentirne sono sempre le fasce che economicamente si trovano a essere più titubanti.

E chissà che Giorgia Meloni, sempre pronta a metterci la faccia, non vorrà dire qualcosa in merito e intervenire per un sostegno concreto.

Published by
Matteo Fantozzi