Nella mattina rimbomba la notizia dello speleologo intrappolato in una grotta a Bergamo. Si vivono attimi di tensione, ecco dove si trova.
L’uomo si troverebbe a circa quattro ore dalla zona d’uscita in una condizione di seria difficoltà. Si valutano tutte le operazioni di soccorso e recupero.
Siamo nella bergamasca, precisamente nella grotta Bueno Fonteno come rende noto l’Eco di Bergamo che aggiunge alcuni particolari alla vicenda. L’allarme sarebbe stato inviato ieri in tarda serata dai suoi compagni di spedizione che invece sono riusciti a risalire. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco e i carabinieri alla ricerca di una soluzione. Si è mossa anche la IX Delegazione speleologica lombarda del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).
Sono decine gli uomini a lavoro per salvare lo speleologo bloccato, col tentativo di andare a prenderlo per riportarlo in superficie. La grotta si trova a 585 metri sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo ed è nota per eventi simili. Già nel luglio del 2023, infatti, la speleologa Ottavia Piana, 31enne di Adro, era rimasta intrappolata all’interno per due giorni. Proprionelle ultime ore è stato svelato che lo speleologo intrappolato è ancora una volta lei.
Siccome si tratta di un intervento di assoluta complessità sono arrivati dei veri e proprio tecnici coinvolgendo anche nella collaborazione colleghi di Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Liguria. I tecnici del CNAS della Stazione Media Valle Seriana, con carabinieri e vigili del fuoco, sono all’esterno della grotta per coordinare il tutto.
Le operazioni per aiutare lo speleologo intrappolato nella bergamasca sono partite, anche se si tratta di situazioni di grandissima complessità. Queste richiedono infatti dei tempi decisamente prolungati che possono arrivare anche a diversi giorni. Al momento non sono state rilasciate informazioni sullo stato di salute e sulle generalità dello stesso.
Intanto la comunità locale sta partecipando a queste ore di incertezza con numerosi messaggi di sostegno grazie ai social network. In campo sono state messe le ultime tecnologie in fatto di attrezzature specializzate nella ricerca. Inoltre si sta lavorando per garantire la massima sicurezza sia a l’uomo da soccorrere che a chi si sta apprestando per farlo.
Ricordiamo che la grotta Bueno Fonteno è davvero molto grande e non ancora nota agli esperti visto che è stata scoperta “solo” nel 2006 e ancora oggi è oggetto di esplorazioni. Per questo diventano ancora più complesse le operazioni di recupero.