Bollette nucleari, quanto costerebbe l’elettricità se si tornasse all’energia atomica: il giallo dei piccoli reattori

Nucleare scelta insensata. Con il ritorno all’atomo bolletta elettrica più cara, un costo maggiore rispetto a quello delle rinnovabili”.

Ne sono sicuri i rappresentanti di 100% Rinnovabili Network, la rete di associazioni ambientaliste e del terzo settore, cui fanno parte anche Legambiente e Wwf. La rete ha effettuato uno studio comparando i costi sostenuti e comparandoli.

Bolletta nucleare
Bollette nucleari, quanto costerebbe l’elettricità se si tornasse all’energia atomica: il giallo dei piccoli reattori (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il nucleare renderebbe più cara l’energia elettrica. – hanno fatto sapere dal Network – Un costo ben maggiore rispetto a quello delle fonti rinnovabili. E i reattori piccoli (Small Modular Reactor, Sir) sono ancora più costosi”. Nel dettaglio, in Europa nel 2023 il costo di generazione dell’elettricità prodotta da nuove centrali nucleari sarebbe di 170 dollari/MWh, contro i 50 dollari/MWh del fotovoltaico (3,4 volte di meno del nucleare). E quella dell’eolico onshore di 60 dollari/MWh (2,8 volte di meno).

I costi per smantellamento e bonifica

Da considerare anche i costi relativi a smantellamento, bonifica dei siti nucleari contaminati e gestione dei rifiuti radioattivi. Quest’ultimi si aggirano tra i 422 ed i 566 miliardi di euro. Per quanto riguarda i rifiuti radioattivi, esistono infatti quelli ad alta intensità (che decadono in molte migliaia di anni) e media intensità (che decadono in alcune centinaia di anni), generati dalle barre del combustibile nucleare esaurito e dallo smantellamento delle centrali.

Insomma sulla bolletta dell’elettricità, se in Italia si tornasse al nucleare, peserebbero i costi complessivi della costruzione, del funzionamento dell’impianto. E poi dell’investimento per la costruzione, gli oneri finanziari dell’ammortamento del capitale investito. Infine, i costi operativi per la durata della vita produttiva dell’impianto, il funzionamento, il combustibile e la manutenzione.

Così l’Italia potrebbe soddisfare il proprio fabbisogno

L’energia elettrica generata con gli Smr, i reattori modulari più piccoli proposti per l’Italia e che ancora non sono stati costruiti in nessun Paese occidentale, costerà più di quella prodotta dai reattori più grandi. Così come farà la maggioranza dei Paesi dell’Unione Europea, Germania compresa, anche l’Italia potrebbe soddisfare il proprio fabbisogno di elettricità, anche raddoppiato al 2050, non solo all’80%, ma al 100% con fonti rinnovabili di energia. Idroelettrico, geotermico, da biomassa e, soprattutto, eolico e fotovoltaico.

Network Rinnovabili
Così l’Italia potrebbe soddisfare il proprio fabbisogno (ANSA FOTO) – Notizie.com

La discontinuità dell’eolico e del fotovoltaico può essere superata. – hanno fatto sapere dal network – Lo stanno facendo e programmando molti Paesi. Combinando opportunamente eolico e fotovoltaico e ricorrendo a tecnologie disponibili di accumulo. Batteria, accumuli idraulici, accumuli termici e ad aria compressa e, in una prospettiva ormai vicina, anche producendo idrogeno verde e suoi derivati”.

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