Grandissimi amici morti durante una battuta di caccia al cinghiale in Sardegna: la tragedia è avvenuta nelle scorse ore tra i boschi di Santu Lianu a Quartu Sant’Elena, non lontano da Cagliari.
Le vittime sono Giacomo Desogus di 28 anni, e Matthias Steri di 27 anni. Stando alle prime ricostruzioni Mathias avrebbe colpito a morte alla nuca l’amico per errore. Subito dopo il 27enne, dopo essersi reso conto di quanto accaduto avrebbe deciso di togliersi la vita.
L’allarme è scattato alle ore 23 circa di ieri sera. I due ragazzi non erano rincasati dai boschi e i familiari avevano avvertito le forze dell’ordine e i soccorsi. Alle ricerche, concentrate nella zona grazie alla localizzazione dei telefoni cellulari e coordinate dalla Prefettura di Cagliari, hanno partecipato anche vigili del fuoco e Corpo forestale. I corpi sono stati rintracciati intorno alle 2 grazie al gps dei telefoni cellulari dei due ragazzi.
Come già accennato, secondo gli investigatori Matthias Steri avrebbe sparato accidentalmente alla nuca di Giacomo Desogus. Poi Matthias si è ucciso col fucile da caccia di proprietà della vittima, unica titolare di porto d’armi. Sono in corso le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri.
Nella stagione venatoria 2023-2024 si sono registrati, secondo i dati dell’Associazione vittime della Caccia, 12 morti e 56 feriti. “Quello delle vittime della caccia – hanno fatto sapere dall’Organizzazione internazionale per la protezione animali (Oipa) – è un tema ancora poco considerato dalle istituzioni eppure, dato il conteggio delle vittime, il legislatore dovrebbe iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica”.
Il più alto numero di vittime si è registrato in Toscana (10), seguono Calabria (6), Sardegna, Campania e Veneto (4). Fra i non cacciatori le vittime sono state complessivamente 28, di cui 6 morti e 22 feriti (dei quali 7 minori). Fra i cacciatori, le vittime sono state in tutto 40, di cui 6 morti e 34 feriti. “Governo e Parlamento – hanno scritto in una nota il GriG, il Gruppo d’intervento giuridico, e la Lega per l’abolizione della caccia – dovrebbero riflettere seriamente su questi tragici dati. Tuttavia non si vede all’orizzonte alcuna iniziativa di alcun genere”.
“È un episodio tragicamente inquietante che richiede interventi. – ha concluso Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera – Proprio due giorni fa abbiamo presentato una dettagliata interpellanza al Ministro Matteo Piantedosi sulla diffusione delle armi, ben più ampia del numero di persone che hanno regolare porto d’armi. Sollecitiamo la risposta del Ministro”.