Era appena tornato da un viaggio in Congo un uomo di 55 anni morto nelle scorse ore. Il decesso è avvenuto in Veneto.
Stando alle prime informazioni il 55enne, cittadino italiano, risiedeva a Trevignano, non lontano da Treviso. Il caso è stato segnalato dal Servizio igiene sanità pubblica dell’Azienda Ulss 2 Marca trevigiana. Il decesso è avvenuto nella serata di ieri, lunedì 16 dicembre.
L’uomo sarebbe morto a seguito di un caso sospetto di febbre con emorragia. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha spiegato che “sono in corso gli accertamenti diagnostici, che consentiranno di fare luce sull’eziologia della malattia”. Agli accertamenti parteciperanno anche gli specialisti dell’Istituto comprensivo Lorenzo Spallanzani di Roma e dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Zaia ha anche confermato che “sono state comunque attivate tempestivamente le misure di sanità pubblica previste per questi casi, in accordo con il Ministero della Salute“. È stato inoltre disposto l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto con l’uomo che ha perso la vita e avviato la relativa sorveglianza sanitaria.
L’allarme è scattato ai livelli massimi poiché l’Organizzazione Mondiale alla Sanità (Oms) al momento sta ancora cercando di identificare la malattia sconosciuta che si sta diffondendo in Congo. Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre 2024, la zona sanitaria di Panzi nella provincia di Kwango della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha registrato 406 casi. I sintomi registrati sono febbre, mal di testa, tosse e dolori muscolari.
In Italia, inoltre, sono ancora in corso presso l’Iss gli accertamenti su un paziente, rientrato anch’egli dal Congo, che presentava i sintomi della malattia. L’uomo, ricoverato il 22 novembre presso l’ospedale San Luca di Lucca, è stata dimesso il 3 dicembre perché guarito. Il Ministero della Salute, comunque, ha attivato una task-force sulle malattie infettive che seguirà gli sviluppi della situazione del Congo.
Nelle ultime ore sono giunte dall’Africa alcune dichiarazioni contrastanti. L’Oms ha affermato di non aver ancora determinato in modo definitivo la causa della malattia e che i test di laboratorio sono in corso. Il Ministero della Salute del Congo, invece, ha riferito di aver “finalmente risolto il mistero”. Secondo il dicastero congolese si tratterebbe di una grave forma di malaria “che si è manifestata sotto forma di malattia respiratoria, aggravata dalla malnutrizione. Dal 24 ottobre sono stati segnalati 592 casi di malattia, con un tasso di mortalità del 6,2%“.