“Nell’ultimo tratto ci dava lei la carica”. La speleologa Ottavia Piana è finalmente fuori dalla grotta di Abisso Bueno Fonteno, a circa 4 giorni dall’incidente che l’aveva intrappolata.
I soccorritori alle ore 2 e 59 del 18 dicembre hanno raggiunto l’uscita insieme alla barella con la speleologa infortunata, in anticipo rispetto alle tempistiche stimate. Piana si trovava nell’area esplorativa dal pomeriggio di sabato scorso.
Sono stati impiegati 159 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da 13 regioni italiane. Determinante è stata la sinergia tra le varie squadre che si sono avvicendate durante la missione di recupero. La donna infortunata è stata costantemente monitorata e assistita da un totale di 6 medici e 8 infermieri del Soccorso Alpino e Speleologico.
“Una volta uscita dalla grotta – hanno fatto sapere dal Cnsas – la barella è stata trasferita dalle squadre del Soccorso Alpino e Speleologico in un’area in cui i vigili del fuoco hanno predisposto un punto idoneo al recupero dell’elisoccorso tramite verricello. La donna, una volta presa in carico dall’eliambulanza di Areu 118, è stata trasportata presso l’ospedale di Bergamo”.
Non si conoscono al momento le condizioni di Ottavia Piana, che ha comunque subito diversi traumi. La speleologa è stata portata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con l’elicottero decollato nella notte da Sondrio. A Fonteno sono arrivati anche i familiari di Ottavia. “Il nostro scopo è fare il nostro mestiere con risultato. – ha detto Corrado Camerini, responsabile del Cnsas lombardo – La risposta dal Soccorso alpino è quella che ci aspettavamo. Il nostro Soccorso alpino è tra i più efficaci a livello europeo e anche questo l’ha dimostrato”.
A Fonteno erano arrivati anche i familiari di Ottavia. Le operazioni di soccorso si sono protratte ininterrottamente per 75 ore. L’ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sanitari di evitare soste prolungate. I soccorritori hanno infatti effettuato un lavoro preventivo di rimozione anche con mini-cariche esplosive delle ostruzioni naturali.
I sanitari hanno deciso di evitare soste lunghe anche perché la speleologa 32enne, in condizioni cliniche comunque stabili e ora in ospedale, era sempre più stanca e dolorante con traumi alla schiena e probabili fratture al viso e a una gamba. I soccorritori hanno lavorato con turni di 14-15 ore per portare la barella dal punto dove la speleologa era rimasta bloccata.
Ottavia Piana era caduta e si era ferita durante l’esplorazione di un tratto ancora sconosciuto della grotta. Un tragitto di 4 chilometri compiuto in circa 80 ore. Le forze dell’ordine si occuperanno ora di ricostruire la dinamica dell’incidente avvenuto nell’Abisso Bueno Fonteno per verificare se Ottavia Piana e gli altri 10 speleologi che sabato erano con lei hanno rispettato tutte le norme in materia di sicurezza.
“Desidero rivolgere un sentito ringraziamento – ha detto Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie – a tutti i soccorritori e volontari impegnati nelle operazioni di soccorso che stanotte, dopo una non stop di 75 ore consecutive di lavoro ininterrotto, hanno riportato in superficie la speleologa Ottavia Piana che dal pomeriggio di sabato 15 dicembre era rimasta intrappolata, e seriamente ferita con diverse fratture, in una parte inesplorata della grotta Abisso Bueno Fonteno in provincia di Bergamo“.