Niente acqua, cibo e medicinali; uccisioni di massa; condizioni di vita inimmaginabili: Medici Senza Frontiere e Human Rights Watch non hanno dubbi: a Gaza è in corso uno sterminio, un genocidio, una pulizia etnica da parte di Israele.
“Gaza è una trappola mortale. Lo smantellamento del sistema sanitario, il soffocante assedio e la negazione sistematica dell’assistenza umanitaria stanno distruggendo la vita nella Striscia”, ha detto Christopher Lockyear, segretario generale di Msf.
Le organizzazioni umanitarie hanno pubblicato in queste ore due distinti rapporti che convergono su molti punti. Dopo gli attacchi contro Israele da parte di Hamas dell’ottobre 2023, la controffensiva dello Stato ebraico sta portando i palestinesi allo stremo. In un dossier di 179 pagine Hrw ha parlato della crisi dell’acqua nella Striscia. Secondo gli operatori le autorità israeliane hanno intenzionalmente privato i palestinesi di Gaza dell’accesso all’acqua potabile.
Sono state distrutte o rese inutilizzabili la maggior parte delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie. “Non si tratta solo di negligenza. – ha spiegato Tirana Hassan, direttore esecutivo di Human Rights Watch – È una politica calcolata di privazione. Ciò ha portato alla morte di migliaia di persone per disidratazione e malattie. Non è niente di meno del crimine contro l’umanità dello sterminio ed un atto di genocidio”.
Hrw: “Intenzionalmente provocata la distruzione fisica dei palestinesi”
Bisogna ricordare che la Corte penale internazionale (Cpi) de L’Aia il 21 novembre scorso ha spiccato dei mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. L’accusa è proprio di crimini contro l’umanità. Hrw ha intervistato 66 palestinesi di Gaza, 4 dipendenti della Coastal Municipalities Water Utility (Cmwu) di Gaza, 31 operatori sanitari e 15 persone che lavorano con agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie internazionali a Gaza.
“Le autorità israeliane – ha continuato Hassan – hanno intenzionalmente creato condizioni di vita per provocare la distruzione fisica dei palestinesi a Gaza in tutto o in parte. I governi e le organizzazioni internazionali dovrebbero adottare tutte le misure necessarie per prevenire il genocidio. Bisogna interrompere l’assistenza militare, ma non solo. È necessario rivedere gli accordi bilaterali e le relazioni diplomatiche, sostenere la Corte penale internazionale. E fare altri sforzi per accertare le responsabilità”.
Il tutto, mentre proseguono gli sforzi per giungere ad un cessate il fuoco con gli Stati Uniti e gli altri mediatori ottimisti sulla riuscita. Ma è una corsa contro il tempo. Medici Senza Frontiere ha spiegato che le persone a Gaza lottano per la sopravvivenza in condizioni apocalittiche. Le forze israeliane stanno schiacciando l’intera popolazione di Gaza. Secondo il Ministero della Salute, la guerra totale di Israele contro Gaza ha ucciso più di 45mila persone. Tra di essi anche 8 membri dello staff di Msf.
“Stiamo assistendo a chiare evidenze di pulizia etnica. I palestinesi vengono sfollati con la forza, messi in trappola e bombardati. – ha dichiarato Christopher Lockyear, segretario generale di Msf – Tutto quello che le nostre équipe mediche hanno visto sul campo durante questo conflitto è coerente con le descrizioni fornite da un numero crescente di esperti legali e organizzazioni secondo cui a Gaza è in corso un genocidio”.
Msf: “Le evidenze di pulizia etnica sono innegabili”
“Pur non avendo l’autorità legale per stabilire l’intenzionalità, – ha concluso il segretario – le evidenze della pulizia etnica e la devastazione in corso, tra cui uccisioni di massa, gravi lesioni fisiche e mentali, sfollamento forzato e condizioni di vita impossibili per i palestinesi sotto assedio e sotto i bombardamenti, sono innegabili”. Nel suo rapporto di 34 pagine Msf ha messo in ordine tutte le tappe della guerra tra Israele ed Hamas.
All’inizio di quest’anno le Nazioni Unite hanno stimato che più di 10mila corpi sarebbero rimasti sepolti sotto le macerie. Circa 1,9 milioni di persone, il 90% dell’intera popolazione della Striscia, sono state sfollate con la forza. Molte sono state costrette a spostarsi più volte. Dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023 a ottobre 2024 sono entrati in media 37 camion di aiuti umanitari al giorno. Cifra ben al di sotto dei 500 camion umanitari che entravano prima del 7 ottobre 2023.