Legge di Bilancio: arriva il via libera della Camera. Il testo passa al Senato per l’approvazione definitiva. Tutte le novità.
Dopo settimane concitate a causa delle polemiche sugli emendamenti, arriva il via libera della Camera dei deputati, che ha licenziato il testo con il voto sulla fiducia con 211 sì e 117 no. Intorno alle 20 è prevista la Nota di variazione, dopodiché la palla passerà al Senato, che dovrà votare entro il 28 dicembre.
Si chiama Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2026. Ed è la legge quadro nella quale sono specificate tutte le voci economiche delle politiche del governo Meloni per il prossimo anno. “Abbiamo cercato di fare del nostro meglio per presentarla il prima possibile”, ha dichiarato la premier.
Continua la corsa contro il tempo per evitare l’esercizio provvisorio. La commissione Bilancio di Palazzo Madama si riunirà il 23 dicembre per apportare le modifiche dell’ultimo minuto alla Manovra, in attesa del voto finale del 28. Il testo della legge è uscito dalla Camera con molte novità, che arricchiscono il testo approvato dal governo a metà ottobre con misure per 30 miliardi. La metà del budget servirà a rendere strutturali il taglio del cuneo fiscale e delle tre aliquote Irpef.
Per il resto, si va dalla stretta sulle detrazioni al bonus nuove nascite, passando per una piccola rivalutazione delle pensioni minime e per i tagli ai Ministeri. Fino al bonus casa al 50% per le prime case, al contributo chiesto a banche e assicurazioni. Vediamo, punto per punto, tutte le novità della legge di Bilancio.
Sul fronte del fisco, l’ampliamento del regime forfettario: la soglia di reddito per accedervi è aumentata a 35mila euro, allargando così la platea dei beneficiari. Niente da fare per l’abbassamento dal 35% al 33% del secondo scaglione Irpef voluto da Forza Italia. Il discorso è rinviato, forse, anche in attesa del secondo gettito del concordato fiscale.
Per quanto riguarda le pensioni, il governo procede verso una riforma graduale e complessiva del settore. Al momento le risorse sono limitate, visti anche i limiti di spesa imposti dal piano strutturale di bilancio, che vede impegnata con L’Ue per un rientro dal deficit. Il testo della Manovra prevede un aumento di 3 euro delle pensioni minime. L’assegno passerà da 614,7 a 617,9 euro mensili.
Forza Italia aveva provato a portarle ad almeno 620 euro, ma l’emendamento non è stato approvato a causa della mancanza di fondi. Approvato invece, un emendamento della Lega che premia la flessibilità in uscita. Sarà possibile cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere l’assegno della pensione pari a tre volte il minimo, uscendo così dal lavoro a 64 anni.
Il requisito è 62 anni di età e 41 di contributi. In questo modo viene detassato il Bonus Maroni. Chi decide di restare al lavoro pur potendo andare in pensione, rinuncia all’accredito dei contributi a suo carico, trasformandoli in bonus esentasse. Sfuma anche la possibilità di un nuovo semestre per trasferire il Tfr nei fondi pensione.
Tra gli emendamenti più significativi approvati alla Camera c’è anche il Reddito di libertà: il fondo destinato alle donne vittime di violenza è stato arricchito di circa un milione di euro all’anno a partire dal 2025. Lo scopo è favorire l’emancipazione economica.
È stato istituito un fondo contro la povertà alimentare nelle scuole, con una dotazione di un milione di euro a partire dal 2027. È destinato alle famiglie che hanno difficoltà a pagare le mense scolastiche.
Arriva bonus per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni, destinato a nuclei familiari con reddito Isee fino a 15mila euro: sarà finanziato col fondo Dote Famiglia. Previsti 30 milioni per il 2025 da destinare alle associazioni, società sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore.
Arriva anche un Fondo a sostegno degli oratori. Per sostenere le famiglie ci saranno altri 10.5 milioni di euro in tre anni per sostenere le attività educative dentro e fuori dalle scuole.
Stop al bonus per l’acquisto di caldaie a gas. Il provvedimento punta a incentivare l’utilizzo di elettrodomestici green e verrà sostituito dal bonus elettrodomestici. Il contributo arriva al massimo al 30% del costo e in misura non superiore a 100 euro per apparecchio (200 se l’Isee è sotto i 25mila euro).
Rifinanziato poi il Fondo per gli inquilini morosi, con 10 milioni di euro per il 2025 e 20 per il 2026. L’obiettivo è sostenere chi si trova in difficoltà per la perdita di reddito e non riesce più a pagare l’affitto.
Le aziende che accantonano almeno l’80% degli utili nel 2024 e ne reinvestono in azienda almeno il 30%, pagheranno l’Ires ridotta di 4 punti. Gli investimenti non possono essere inferiori a 20mila euro e dovranno assumere a tempo indeterminato l’1% dei lavoratori in più.
Prorogato anche il fondo di garanzia per le Piccole medie imprese. Previsto un fondo di 3 milioni in 3 anni a sostegno delle imprese dell’indotto Ilva. Sale il fondo per le famiglie delle vittime degli incidenti sul lavoro e arriva una stretta contro l’abuso della Naspi. Chi ha dato le dimissioni volontarie da un lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti, avrà diritto alla disoccupazione, in caso di licenziamento da un nuovo impiego solo se ha almeno 13 settimane di contribuzione.
Si alza al 30% il limite della detassazione delle mance che il personale di bar e ristoranti riceve dai clienti. I nuovi assunti potranno aumentare il montante dei contributi versando all’Inps una maggiorazione della quota a proprio carico.
Il fondo per il bonus psicologo è stato incrementato e anche nelle scuole ci saranno più stanziamenti per il servizio di sostegno psicologico agli studenti.
Arriva un fondo di mezzo milione per promuovere corsi nelle scuole sull’educazione e la salute sessuale e affettiva. E nelle scuole paritarie è stato incrementato il contributo per accogliere gli alunni con disabilità.
Aumenta il fondo per gli alloggi universitari fuori sede e arrivano 2 milioni per le borse di studio degli studenti atleti.
Per quanto riguarda l’ambiente, è stato rifinanziato il recupero della fauna selvatica con 0.5 milioni di euro all’anno dal 2025 al 2027. Il provvedimento punta a proteggere le specie a rischio. Alcune modifiche della Camera alla legge di Bilancio riguardano anche la caccia, con nuove regole che limitano le sospensioni temporanee e gli orari giornalieri nei calendari regionali.
Una quadra è stata trovata anche sugli stipendi dei componenti del governo: un emendamento ha introdotto un tetto massimo ai rimborsi spese per trasferta. Da gennaio in poi entrerà in vigore l’obbligo di pubblicazione trimestrale di tutte le spese dei ministri, sottosegretari e presidenti di Regione, in modo che ci sia maggiore trasparenza sui compensi. I ministri e i sottosegretari non parlamentati non avranno stipendi equiparati ai colleghi eletti, ma solo un rimborso delle trasferte per il tragitto da e per casa.
Arriva anche la cosiddetta norma anti-Renzi: componenti del governo, governatori e parlamentari (tranne quelli eletti all’estero) non potranno accettare compensi erogati fuori dall’Ue nel periodo del proprio mandato. Il divieto salta tranne che per gli esponenti del governo, se si ottiene l’autorizzazione degli organi di appartenenza se il compendo non supera di 100mila euro.
Salta l’aumento dell’1,8% per il 2025 delle tariffe autostradali. L’emendamento aveva creato non poche polemiche, ma alla fine è stato respinto.
Arrivano 400 milioni in due anni alle imprese automobilistiche, dopo che era stato cancellato il Fondo Automotive.