È tornata la truffa delle azioni Fininvest, già segnalate nei primi mesi del 2024. Stavolta i malviventi sono tornati alla carica con telefonate registrate spendendo anche il nome di Silvio Berlusconi.
Negli ultimi giorni sono piovute decine di segnalazioni in merito a chiamate, a qualsiasi ora del giorno, che provengono da numeri sconosciuti. Gli utenti telefonici, se non attaccano prima, stanchi delle fin troppe telefonate, ascoltano la registrazione che parla di un’occasione imperdibile.
Ma andiamo con ordine. “Fininvest è del tutto estranea a proposte di investimento in azioni della società – si legge sul sito web dell’azienda – promosse attraverso campagne pubblicitarie diffuse sui social, ovvero presentate telefonicamente da sedicenti collaboratori“. Il messaggio è chiaro, l’allarme è già scattato. Tanto che viene precisato: “Fininvest ha già denunciato tali condotte alle autorità competenti, anche a tutela di coloro che potrebbero essere tratti in inganno“.
In attesa quindi dell’esito delle indagini da parte delle autorità, è bene chiarire che quando si parla di Fininvest si fa riferimento alla famosa holding che detiene il reparto azionario della famiglia Berlusconi. La società è stata fondata da Silvio Berlusconi nel 1975 e attualmente è presieduta da sua figlia Marina. Una prima tipologia di truffa diffusa nei mesi scorsi utilizzava la tecnologia deep fake per diffondere dei falsi messaggi circa la vendita di azioni. In alcuni casi erano stati usati i volti dell’amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi e addirittura del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Stavolta i truffatori sono tornati alla carica con uno schema di trading online concernente una semplice telefonata e una voce registrata. L’operatore offre un investimento che promette ampi guadagni, una rendita passiva. Nei primi secondo della chiamata la voce cita subito Fininvest ed il gruppo Berlusconi. Anche questo è un modus operandi studiato per attirare l’attenzione e fare in modo che il malcapitato possa cadere in trappola.
Se si prosegue con la registrazione si arriva al punto in cui si propone all’utente di effettuare un investimento, anche minimo, di solito non superiore ai 250 euro. Il consiglio è ovviamente quello di prestare massima attenzione. Non è la prima volta, e anzi è diventato uno schema ormai consueta, che i truffatori via telefono, via WhatsApp, via mail o sui social media sfruttano l’immagine e l’autorevolezza di grandi aziende marchi, personaggi famosi. Tutto completamente a loro insaputa.
Le segnalazioni si stanno moltiplicando. Già nei giorni scorsi avevamo parlato di altri tentativi di truffa riguardanti presunti guadagni promessi su WhatsApp o di tentativi di phishing via mail utilizzando addirittura i loghi Apple.