“Ci vorranno 286 anni per colmare le lacune nella tutela legale e rimuovere la legislazione discriminatoria per le donne a livello globale”.
A parlare è l’europarlamentare spagnola Lina Gálvez (S&D), presidente della commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere. Nelle scorse ore Bruxelles ha finalizzato le proprie raccomandazioni in vista della 69esima Commissione Onu sulla condizione femminile nel mondo.
L’incontro si terrà presso la sede delle Nazioni Unite a New York, negli Usa, a marzo 2025. Il Parlamento europeo ha chiesto all’Ue di assumere un ruolo guida nel raggiungimento delle pari opportunità per le donne in ogni ambito della vita. Anche tramite l’attuazione della Piattaforma d’azione di Pechino, ratificata nel 2020 da 189 Paesi nel mondo. La Piattaforma è considerata attualmente l’agenda globale più completa per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze.
Il voto in plenaria: 322 deputati favorevoli
“Al ritmo attuale dei progressi, – ha spiegato Gálvez – ci vorranno 286 anni per colmare le lacune nella tutela legale. E rimuovere la legislazione discriminatoria per le donne a livello globale”. La raccomandazione dell’Europarlamento è stata adottata in sessione plenaria con 322 voti a favore, 163 contrari e 46 astensioni. I deputati hanno condannato tutti i tentativi di ridimensionare, limitare o rimuovere le protezioni esistenti per l’uguaglianza di genere alla luce dei movimenti anti-diritti sempre più influenti.
“Il Parlamento europeo vuole che i diritti delle donne siano presi più seriamente in tutti gli ambiti politici. – ha continuato la presidente – Ciò è ora più importante che mai a causa della reazione globale contro la tutela dei diritti delle donne. Compresi i diritti sessuali e riproduttivi”. Le istituzioni dell’Unione europea dovrebbero quindi sostenere i Paesi partner nell’affrontare la discriminazione di genere e dare il buon esempio nella promozione dell’uguaglianza.
Un bilancio di genere in tutte le aree politiche Ue pertinenti
Per garantire pari opportunità in tutti gli ambiti della vita, gli eurodeputati hanno chiesto l’integrazione di genere. Nonché il bilancio di genere in tutte le aree politiche Ue pertinenti. Nonché una migliore raccolta di dati disaggregati per genere sull’uguaglianza, che dovrebbero anche contribuire a una migliore definizione delle politiche. Nella raccomandazione anche la lotta alle cause sistemiche e profonde della povertà femminile, con particolare attenzione alle donne e alle ragazze che vivono nelle aree rurali.
“Gli eurodeputati esortano l’Ue a implementare la parità di retribuzione e pensioni, – si legge in una nota – chiedono una maggiore leadership politica femminile e vogliono che gli Stati membri garantiscano che donne e ragazze possano realizzare il loro potenziale attraverso l’istruzione, la formazione e le opportunità di lavoro. Gli eurodeputati vogliono anche vedere maggiori sforzi per promuovere l’imprenditoria femminile e l’autonomia economica delle donne. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, gli eurodeputati sostengono che tutte le donne dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari, compresi i servizi di salute riproduttiva, la contraccezione e l’aborto sicuro e legale”.