Uno studio dell’American Cancer Society testimonia che sono in forte aumento le diagnosi di tumore all’intestino per gli Under 50.
In 27 dei 50 pesi esaminati è stato segnalato un aumento dei tassi, con in testa Nuova Zelanda e Cile con il 4%.
Nell’analisi viene confermato che alla base di questo incremento ci sarebbe il crescente consumo di cibo spazzatura, ma anche l’obesità e l’inattività fisica. Hyuna Sung, autore dello studio, ha specificato come “l’aumento del cancro colorettale precoce è un fenomeno globale. Studi precedenti hanno mostrato questo aumento nei paesi occidentali prevalentemente ad alto reddito, ma ora documentato in varie realtà economiche di tutto il mondo.
Nicola Sorrentino, direttore di IULM Food Academy, ha parlato a Notizie.com confermando di fatto questa teoria: “Lo stile di vita e la cattiva alimentazione influiscono sull’insorgere di tumori e dunque anche su quelli dell’intestino. Senza dimenticare l’inattività fisica fa la sua parte. I tumori riconducibili a una dieta sbagliata sia quantitativamente che qualitativamente sono il 30%. Poi ci sono fattori genetici e fattori ambientali”.
Quando si parla di cosa sbagliamo nell’alimentazione, il professore non ha dubbi: “Molto spesso è ricca di grassi animali, zuccheri e cibi raffinati, ma povera di verdure. Le sostanze cangerogene ingerite col cibo vanno differenziate inoltre. Ci sono le nitrosamine che sono associate al cibo mal conservato e si legano ai tumori di esofago e stomaco. Le amineterocicliche, invece, si formano in maniera particolare nelle cotture sbagliate della carne e si legano ai tumori della mammella e dell’intestino. Le aflotossine prediligono il fegato”.
Partendo dall’assunto che sulla genetica che rende alcuni soggetti predisposti al tumore all’intestino non possiamo fare molto, ci sono dei fattori che invece dipendono da noi, come l’alimentazione e lo stile di vita.
Sorrentino specifica: “L’alimentazione, per essere considerata sana, deve apportare vitamine e sali minerali oltre ad antiossidanti. La Vitamina C la troviamo in agrumi, fragoli, kiwi, broccoli, peperoni e così via. Selenio e Zinco li assumiamo con noci, frutta secca, fagioli e legumi in generale. Poi c’è il licopene del pomodoro, ma anche le crocifere dei broccoli e dei cavolfiori, gli allisofluri dell’aglio, la quercetina della cipolla, i polifenoli e così via”.
Ma come facciamo a renderci conto che c’è qualche segnale di una possibile insorgenza di un tumore? “Campanello d’allarme è sempre la prevenzione, gli esami del sangue che si devono effettuare regolarmente. Ultimamente in Italia però si investe sempre in molti aspetti, ma ma sulla prevenzione. Ovviamente costa molti soldi, ma preferiscono spendere il doppio per curare le patologie. Il dietologo, poi purtroppo, nonostante stia cambiando qualcosa, viene visto come un salumiere, non come quello che deve prevenire questo tipo di patologia. Parlano tanto dell’alimentazione che deve prevenire le malattie, ma nessuno lo fa. È più facile dare un farmaco piuttosto che fare una dieta”, aggiunge Sorrentino.
Quando poi si parla di consigli per la prevenzione non ha dubbi, così conclude: “Il mio consiglio è di diversificare nell’alimentazione. Se non si conoscono i principi del mangiare bene, per renderla facile, più si diversifica e meno si sbaglia. Deve essere ricca icca di verdure, antiossidanti, fibre, cereali integrali, proteine vegetali (legumi), acqua. Fate poi molta attenzione alle cotture. Mangiate tanto pesce, meglio se a spina. Per le proteine della carne meglio quelle della bianca. Stile di vita corretto, attività fisica e buon sonno aiutano”.