L’aereo Embraer 190 dell’Azerbaijan Airlines (la compagnia aerea Azal) si è schiantato ieri nei pressi di Aktau in Kazakistan.
A bordo c’erano 62 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio, per un totale di 67 persone. 38 sono morte nell’incidente, 29 le sopravvissute, tra cui due bambini, secondo le ultime stime ufficiali. Sul volo c’erano 42 cittadini dell’Azerbaijan, 16 russi, 6 kazaki e 3 del Kirghizistan.
Il presidente azero Ilham Aliyev, che si trovava in Russia per partecipare a un vertice informale dei leader della Comunità degli Stati indipendenti con il presidente Vladimir Putin, ha deciso di interrompere la sua visita per tornare in Azerbaigian dopo l’incidente aereo. Oggi sarà una giornata di lutto nazionale in Azerbaigian. Sullo schianto è stata avviata un’inchiesta: sono molti i punti da chiarire su quanto accaduto. Le prime risposte potrebbero giungere dalle testimonianze dei sopravvissuti e dal contenuto della scatola nera, già recuperata.
Tra le ipotesi in campo quello del cosiddetto bird strike, ovvero uno scontro con uno stormo di uccelli che avrebbe provocato danni ai motori. In queste ore, però, media indipendenti russi ed ucraini hanno anche parlato di un possibile lancio di un missile terra-aria delle forze russe. L’Embraer 190 era decollato da Baku, capitale dell’Azerbaigian, ed era diretto in Cecenia, a Grozny. Per problemi di visibilità il volo sarebbe quindi stato dirottato su Makachkala, città russa sul mar Caspio.
L’aero avrebbe provato ad atterrare a Grozny per 2 volte, ma non è stato autorizzato. Nel corso del terzo tentativo, si sarebbe verificata un’esplosione a poca distanza dall’aereo. Un tracciato del sito FlightRadar24.com, che monitora il traffico aereo, mostra che l’Embraer nell’attraversamento del mar Caspio ha cambiato frequentemente quota in maniera poco lineare, prima di precipitare a 433 km dalla destinazione inizialmente prevista.
Il volo da Baku a Grozny, in condizioni normali, sarebbe durato poco meno di un’ora. L’aereo ha volato invece per 2 ore e 33 minuti. Per oltre 50 minuti avrebbe volato con i sistemi di controllo in avaria. Secondo le prime ricostruzioni la la parte anteriore dell’aereo sarebbe crollata prendendo fuoco, ma la sezione di coda sarebbe rimasta intatta. Secondo i dati della compagnia aerea, l’Embraer 190, in servizio dal 2013, avrebbe superato l’ultimo controllo lo scorso 18 ottobre.
L’aereo ha poi volato 671 ore dall’ultimo controllo. In 11 anni ha effettuato 9.949 atterraggi e volato per un totale di 15.257,22 ore. Al comando l’esperto pilota Igor Kshnyakin con 15mila ore di volo all’attivo, di cui quasi 11.200 come capitano. Le immagini dell’aereo azero caduto mostrano tracce compatibili con quelle di un grande impatto da missile sulla sezione di coda del velivolo. Alcuni sopravvissuti hanno inoltre raccontato di aver sentito un’esplosione mentre l’aereo era in volo. La scatola nera del velivolo è stata intanto recuperata dal luogo dell’incidente e presto sarà analizzata.
I funzionari del dipartimento di polizia dei trasporti del Kazakistan hanno avviato un’indagine preliminare sull’accusa di violazione delle norme di sicurezza delle operazioni di trasporto che ha comportato la morte di 2 o più persone per negligenza. Sul caso sta indagando una task-force formata da pm speciali della Procura generale, personale della Procura dei Trasporti, del Ministero dell’Interno e del Ministero per le situazioni di emergenza.
Come già accennato, in queste ore si sta facendo l’argo l’ipotesi che ad abbattere l’aereo sia stato un missile. Ci sarebbero fori sulla fusoliera. Grozny nelle ultime settimane è diventata obiettivo dei droni ucraini, nell’ambito del conflitto tra Russia e Kiev. Dunque per errore i sistemi di difesa russi o ceceni potrebbero aver scambiato l’aereo per un dispositivo delle forze armate che stava per attaccare.