“Molto importante aver aperto la Porta Santa nel carcere di Rebibia. Dobbiamo pensare che tanti di questi detenuti non sono pesci grossi. I pesci grossi hanno l’astuzia di rimanere fuori”.
A parlare è Papa Francesco che ieri all’esterno del penitenziario romano si è intrattenuto per pochi minuti con i media. Per il Papa anche Rebibbia è “una basilica”, come San Pietro, “una cattedrale di dolore e di speranza“, come ha detto lui stesso all’Angelus. Ai detenuti il Pontefice ha chiesto proprio di “non perdere mai la speranza”.
Nelle ore precedenti il Papa aveva aperto la prima Porta Santa della Basilica di San Pietro, dando così inizio al Giubileo della speranza. Sono già migliaia i pellegrini che hanno varcato la Porta Santa, gesto che Papa Francesco ha compiuto per primo. Una immagine che resterà nella storia: il Pontefice, con tutta la sua fragilità, ha varcato la porta sulla sedia a rotelle. Aprirla significa dare inizio ufficialmente all’Anno Santo, ma cosa significa attraversare la Porta Santa?
In origine esisteva un’unica Porta, quella della Basilica di San Giovanni in Laterano, ovvero la cattedrale del vescovo di Roma. Per permettere ai numerosi pellegrini di compiere il gesto, anche le altre Basiliche romane hanno offerto questa possibilità. Quando si attraversa la soglia, i fedeli ricordano il capitolo 10 del vangelo secondo Giovanni: “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”.
Attraversare la Porta Santa, insomma, esprime per i credenti la decisione di seguire e di lasciarsi guidare da Gesù, che è il Buon Pastore. È sia uno spazio sacro sia il luogo dell’incontro e del dialogo, della riconciliazione e della pace. Il gesto rimanda inoltre alla memoria dei Santi Pietro e Paolo, apostoli che hanno fondato e formato la comunità cristiana di Roma e che con i loro insegnamenti e il loro esempio sono riferimento per la Chiesa universale.
Alla fine della prima giornata erano stati 35mila, secondo dati del Dicastero per l’Evangelizzazione, i pellegrini che avevano compiuto questo gesto. I primi degli oltre trenta milioni attesi in tutto il 2025.
“Non perdere la speranza: è questo il messaggio che voglio darvi, dare a tutti noi, io il primo. Basta colonizzare i popoli con le armi. Lavoriamo per il disarmo, lavoriamo contro la fame, contro le malattie, contro il lavoro minorile”, ha detto il Papa ai detenuti del carcere romano dopo avere aperto la Porta Santa. In questi giorni di Natale è risuonata in tutti i discorsi del Papa la richiesta di cessate il fuoco su tutti i fronti.