Un soldato nordcoreano sarebbe stato catturato dalle forze armate ucraine nella regione russa del Kursk. Qui, infatti, sarebbero schierate la maggior parte delle truppe inviate da Pyongyang a supporto della Russia.
L’uomo, però, sarebbe morto a causa delle gravi ferite riportate. A svelare il retroscena sul campo di battaglia sono stati gli 007 della Corea del Sud. Il conflitto è iniziato nel 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Bisogna ricordare che la Corea del Nord ha inviato da alcune settimane truppe che stanno affiancando quelle russe. Il soldato, stando a quanto riferito dall’agenzia di spionaggio di Seul, era stato catturato vivo il 26 dicembre. È morto dopo alcune ore a causa del peggioramento delle ferite. I dettagli sulla cattura non sono ancora stati rilasciati. Il 23 dicembre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva affermato che i militari nordcoreani uccidi o feriti erano già circa 3mila.
“Attraverso la condivisione di informazioni in tempo reale con l’organizzazione di intelligence di una nazione amica, – si legge in una nota del National Intelligence Service – abbiamo confermato la cattura di un soldato nordcoreano ferito. Prevediamo di esaminare a fondo gli sviluppi successivi”. Nel Kursk, regione di confine oggetto di un’incursione ucraina nei mesi scorsi, attualmente ci sarebbero 12mila soldati nordcoreani, tra cui circa 500 ufficiali e 3 generali.
Pyongyang si starebbe preparando a inviare nuove unità di rinforzo e droni in Russia. All’inizio del mese è entrato in vigore uno storico trattato di mutua difesa tra la Corea del Nord e la Russia, firmato a giugno. Prevede aiuti militari immediati in caso di aggressione armata da parte di un Paese terzo. Sul fronte invece dell’ipotesi di avviare negoziati di pace, il presidente russo Vladimir Putin ha reso noto che la Slovacchia si è offerta di fungere da piattaforma. Putin ha parlato al termine della riunione a San Pietroburgo del Consiglio economico supremo eurasiatico.
Negoziati di pace tra Ucraina e Russia, ipotesi Slovacchia
“Il primo ministro slovacco Robert Fico – ha affermato il leader del Cremlino – ha detto che se ci fossero negoziati, sarebbe felice di fornire una piattaforma per il suo Paese“. Una vicinanza politica e strategica, quella tra Russia e Slovacchia. Quest’ultima, infatti, resta dipendente dal Cremlino per l’energia.
“Un cessate il fuoco sarebbe un vicolo cieco. – ha affermato il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov – Abbiamo bisogno di accordi definitivi e legalmente vincolanti che documentino le condizioni per garantire la sicurezza della Russia e, naturalmente, gli interessi legittimi dei nostri vicini, ma in un modo basato sul diritto internazionale, che renderà impossibile violare quegli accordi“.