“Se qualcosa mi riconosco è saper comunicare”. Ed è proprio questo il futuro di Giovanni Toti. Le sue parole.
Dal giorno del via libera del giudice per il patteggiamento dopo l’arresto del 7 maggio nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione, dell’ex governatore della Regione Liguria si è sentito parlare poco.
Com’è noto, dovrà lavorare alla Lega Tumori, dove svolgerà incarichi di addetto alla comunicazione già dai primi di gennaio. “La nuova vita è già cominciata”, ha dichiarato Toti in un’intervista al Secolo XIX. “Sta prendendo forma” nel corso dei mesi.
Ed è una vita che per ora sarà lontana il più possibile dalla politica: “Mi tengo con prudenza ai margini”, ha spiegato, allontanando quindi, l’ipotesi di scendere di nuovo in campo nel breve periodo: “Nel prossimo futuro certamente no. Credo di aver dato alla politica tutto quello che potevo dare”.
Giovanni Toti ha intenzione di tornare alla vita di prima, dedicandosi maggiormente alla famiglia e alla professione giornalistica. Tra i prossimi obiettivi, c’è quello di aprire un’agenzia di comunicazione con sede a Milano, “perché è il centro della comunicazione”. Ma anche a Genova “perché è il centro degli affetti”. L’ex presidente della Regione Liguria che ha patteggiato con la Procura una pena a due anni e tre mesi, dovrà svolgere 1620 ore di lavori socialmente utili nella sede genovese della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Toti e l’inchiesta: “Quando vai a 100 all’ora, ci sta che sbagli una curva”
“Svolgerò mansioni di ufficio. Quando mi hanno offerto questa opportunità, avevano bisogno di un comunicatore che si occupasse della comunicazione istituzionale”, ha spiegato Toti nell’intervista al Secolo XIX. “Darò una mano perché queste associazioni e la sussidiarietà che svolgono vengono poco valorizzate. Una serie di azioni come gli screening e i controlli che i cittadini possono fare ma non lo sanno, comporta un alleggerimento della pressione sull’intero sistema sanitario”.
Nel corso dell’intervista, Toti ha parlato anche dell’inchiesta: “Non sono tra coloro che pensano che i magistrati abbiano partecipato a un complotto. Io penso semplicemente che loro vedano la vita, la politica e l’equilibrio del paese in modo profondamente diverso da come li vedo io”. E ancora: “Quando vai a 100 all’ora, ci sta che sbagli una curva e faccia un incidente o che la macchina ti tradisca: io non credo di aver sbagliato ma sono certo di aver portato questa macchina a una velocità che comporta qualche rischio”.