La Manovra economica è legge: arriva l’ok definitivo del Senato. Tra le novità l’Ires premiale al 20%. Tutti i bonus introdotti e come richiederli.
L’Aula del Senato ha dato il via libera alla legge di Bilancio con 108 sì, 63 no e 1 astenuto. Il governo aveva posto la fiducia sul testo, e nelle ultime ore polemiche e malumori si sono verificati anche nella stessa maggioranza. Il relatore di Fratelli d’Italia Guido Quintino Liris si è dimesso ieri, venerdì 27 dicembre, parlando di “monocameralismo di fatto”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha aperto a una revisione delle regole nel prossimo anno.
La legge di Bilancio vale 30 miliardi in totale e prima di approdare al Senato ha ottenuto l’ok della Camera dei Deputati, dove il testo è rimasto per alcune settimane allo studio della Commissione Bilancio. I tempi erano stretti per nuove discussioni a Palazzo Madama. Così per allontanare il rischio dell’esercizio provvisorio, i senatori hanno avuto pochissimo margine di discussione.
Ciò ha causato polemiche dell’opposizione e della maggioranza, ma alla fine la Manovra 2025 è stata approvata nei tempi previsti. La data ultima era il 31 dicembre. L’obiettivo principale è sostenere i redditi medio-bassi e le famiglie, con la conferma del taglio del cuneo fiscale e dello schema a tre aliquote Irpef, al bonus bebè e all’estensione dei benefici contributivi alle mamme lavoratrici.
Nell’iter parlamentare il testo è stato arricchito con altre novità anche per il mondo del lavoro come l’Ires premiale, e la possibilità di andare in pensione a 64 anni con 25 di contributi versati e la previdenza complementare. Tutte le novità.
La Manovra cambia il testo unico delle imposte sul reddito, prevedendo l‘Irpef a tre scaglioni. Fino a 28mila euro al 23%, dai 28mila ai 50mila euro al 35% e dai 50mila in su del 43%.
Anche il cuneo fiscale diventa strutturale. Per i dipendenti con reddito fino a 20mila euro è previsto un bonus, per quelli tra 20mila e 40mila una detrazione. Entrambi gli interventi costeranno circa 17 miliardi dei 30 complessivi.
Anche la decontribuzione per le mamme lavoratrici è stata confermata. Vale per chi ha un reddito fino a 40mila euro. Il bonus si traduce in un parziale esonero contributivo per le dipendenti e le autonome che non hanno il regime forfettario e che abbiano due o più figli (fino al decimo anno di età).
La Manovra economica prevede anche il Bonus Nuovi Nati: 1000 euro una tantum per chi ha un reddito Isee non superiore a 40mila euro all’anno. Confermato anche il Bonus Asilo Nido fino a 3.600 euro per i bebè nati in famiglie con Isee fino a 40mila euro.
La Manovra prevede un fondo di 30 milioni chiamato Dote di Famiglia. Prevede il rimborso delle attività extra-scolastiche di bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni che vivono in nuclei familiari con Isee fino a 15mila euro. Nasce anche un fondo per valorizzare e sostenere gli oratori.
Il regime dell’Ires premiale prevede la possibilità di beneficiare della tassazione ridotta dal 24 al 20% per le imprese che reinvestono almeno il 30% degli utili e aumentano l’occupazione di almeno l’1%. Tra le condizioni necessarie, anche il mancato ricorso alla cassa integrazione nel biennio 2024-2025.
La Flat Tax: ampliato da 30mila a 35mila euro il tetto di reddito da lavoro dipendente per accedere all’aliquota agevolata per il lavoro autonomo. Nella Manovra 2025 è stata modificata anche la Web Tax, che varrà solo per le grandi aziende che ricavano più di 750milioni. La tassa sulle criptovalute resta al 26% nel 2025 e arriverà al 33% nel prossimo anno.
Confermato anche il Bonus per la ristrutturazione della casa e per la riqualificazione energetica. Arriva una stretta sulle caldaie, che restano esclude dalle agevolazioni per incentivare l’utilizzo dell’elettrico.
Prevede uno sgravio del 36% per le spese sostenute nel 2025, del 30% per quelle tra il 2026 e 2027. Nel caso delle prime case la detrazione arriva al 50% nel 2025 e al 36% per il 2026-2027.
I lavoratori dipendenti potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pari ad almeno tre volte il minimo. Ed anticipare così la pensione a 64 anni con 25 di contributi.
Tra gli anticipi pensionistici, restano confermati nella Manovra 2025 l’Ape Sociale e Opzione donna. Le condizioni restano simili al 2024, con condizioni migliori per chi è disoccupato da molto tempo.