“Italia impreparata nell’affrontare la crisi climatica. Il governo di Giorgia Meloni non ha messo in campo strategie di prevenzione, né reso operativo il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc)”.
A parlare è Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. L’organizzazione ambientalista ha diffuso in queste ore il bilancio di fine anno dell’Osservatorio Città Clima 2024. Un anno complicato per l’Italia: si sono registrati 351 eventi meteo estremi, +485% rispetto al 2015.
Per il terzo anno consecutivo in Italia, insomma, ci sono stati oltre 300 eventi estremi. A pesare l’aumento dei danni da siccità prolungata, da esondazioni fluviali e allagamenti. L’Emilia Romagna è la regione più martoriata, seguita da Lombardia, Sicilia, Veneto e Piemonte. Tra le province, quelle di Bologna, Ravenna e Roma. Tra le grandi città, la Capitale è la più colpita, a seguire Genova e Milano.
Il 2024 è stato segnato da 134 casi di allagamenti da piogge intense
“Nel 2024 l’Italia – ha spiegato il presidente Ciafani – è stata travolta da una nuova ondata di eventi meteo estremi. E ancora una volta si è fatta trovare impreparata. Auspichiamo che nel 2025 da parte dell’esecutivo ci sia un’assunzione di responsabilità diversa nella lotta alla crisi climatica. Servono più risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento. È urgente approvare anche una legge per fermare il consumo di suolo”.
Il 2024 è stato segnato da 134 casi di allagamenti da piogge intense, 62 casi di danni da vento, 46 esondazioni fluviali che hanno causato danni, 34 eventi con danni da siccità prolungata, 30 danni da grandinate, 19 casi di frane causate da piogge intense, 9 danni alle infrastrutture, 8 da mareggiate, 2 al patrimonio storico e 1 caso di temperature record. Il Nord Italia risulta il più colpito con 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud 92 e dal Centro 61.
Minutolo (Legambiente): “Preoccupa il fenomeno della siccità”
“Tra gli eventi meteo estremi in crescita – ha commentato Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – preoccupa il fenomeno della siccità che a più riprese ha colpito in questi anni l’Italia. Simbolo di quest’estate il lago Pergusa, in provincia di Enna, ridotto più o meno ad una pozza. L’emergenza in Sicilia è figlia della siccità del Po del 2022 e di un trend collegato alla crisi climatica in continua evoluzione che rappresenta un monito severo”.
Spicca poi l’ennesimo record di temperature globali registrato dal programma europeo Copernicus che indica il 2024 come l’anno più caldo da inizio registrazioni con, per la prima volta, il superamento della soglia di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali. Il mese di novembre 2024 è stato il secondo più caldo a livello globale, dopo il novembre 2023, con una temperatura media dell’aria superficiale di 14,1 gradi, +0,7 gradi al di sopra della media di quel mese del periodo compreso tra il 1991 e il 2020.