Gas russo, cosa sta accadendo in Europa: i rischi per l’Italia. Mosca: “Sacrificato il benessere dei cittadini”

L’accordo del 2009 tra la russa Gazprom e l’ucraina Naftogaz, già prorogato in extremis nel 2019, dopo un lungo braccio di ferro, è scaduto il 30 dicembre.

Il risultato che è che dal 31 dicembre il gas russo non attraversa più l’Ucraina per raggiungere i pochi Paesi europei, tra cui l’Italia. Stando a quanto comunicato da Gazprom la compagnia ucraina si sarebbe rifiutata ripetutamente e formalmente di rinnovare l’accordo.

Gasdotto russo
Gas russo, cosa sta accadendo in Europa: i rischi per l’Italia. Mosca: “Sacrificato il benessere dei cittadini”

L’Ucraina ha così rinunciato ad un miliardo di dollari l’anno in accise sul transito. Eppure il presidente Volodomyr Zelensky ha detto che si tratta di “una delle più grandi sconfitte di Mosca. Quando Vladimir Putin ha preso il potere più di 25 anni fa il pompaggio annuale attraverso l’Ucraina verso l’Europa ammontava a oltre 130 miliardi di metri cubi. Oggi è zero”. La strategia di Kiev, aggredita dalla Russia nel febbraio 2022 ed in guerra con essa, è tagliare le entrate di Mosca e i suoi legami con i partner europei. Il danno è stimato tra i 5 e 6,5 miliardi di dollari l’anno.

Il Turk-Stream è l’ultimo gasdotto europeo rimasto attivo

L’unica possibilità di Mosca per esportare il proprio gas è rappresentato oggi dall’ultimo gasdotto europeo rimasto attivo, il Turk-Stream. Gli altri due, il NordStream (distrutto) e il Yamal-Europa dalla Bielorussia, erano già a secco. “La responsabilità di fermare la fornitura di gas russo – ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova – spetta interamente agli Stati Uniti, al regime fantoccio di Kiev. E alle autorità degli Stati europei che hanno sacrificato il benessere dei loro cittadini per il bene del sostegno finanziario all’economia americana”.

Al momento il prezzo del gas, con l’avvio del nuovo anno, si è confermato sopra i 50 euro dopo lo stop. Nessun allarme per l’Italia. Snam, azienda che gestisce lo snodo di Tarvisio, attraverso cui passa il gas russo, sono arrivati a dicembre 526 milioni di metri cubi (nell’ultima settimana, poi, il livello si è ridotto quasi a zero). Ciò fronte di una domanda per il 2024 stimata attorno ai 61 miliardi di metri cubi.

Lo snodo di Tarvisio e la società Snam

Del gas arrivato da Tarvisio a dicembre, però, solo una piccola parte è giunta da Mosca. Il grosso è provenuto dagli stoccaggi austriaci e dalla Germania. E i flussi sono in aumento. Per ora, dunque, non ci sono particolari rischi alle viste. Merito della diversificazione che il governo ha portato avanti sia sul fronte delle forniture, anche grazie al supporto di Eni (che non importa Gas russo in Italia da circa due anni), sia su quello infrastrutturale.

Gasdotto
Lo snodo di Tarvisio e la società Snam

Snam, tra le altre cose, ha già avviato le attività di due rigassificatori galleggianti di Piombino (già in servizio) e di Ravenna. Quest’ultimo entrerà in funzione da aprile. Lo stop al Gas russo era previsto. Fra stoccaggi, metano liquefatto e nuove forniture in arrivo il riscaldamento nelle case degli italiani non dovrebbe essere a rischio. Molto dipenderà da quanto sarà severo l’inverno corrente e in che modo sarà possibile potenziare la rete Adriatica. Bisognerà però attendersi una fiammata dei prezzi, fino al 28% in più nel caso dell’Italia.

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