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Esteri

Terrorismo, il Giubileo e il pericolo per l’Occidente: come avviene la radicalizzazione

Published by
Giovanna Sorrentino

Terrorismo in Europa, cresce l’attenzione anche in Italia con il Giubileo. “Forse cani sciolti o un sottogruppo che vuole mettersi in luce colpendo il Vaticano, ma non lo reputo un obiettivo primario”.

L’errore è stato credere che il terrorismo fosse stato sconfitto. In realtà si stava solo riorganizzando, stava cambiando e il fenomeno oggi è tutt’altro che estinto. Dopo quello al mercatino di Natale a Magdeburgo, un altro attacco è arrivato a New Orleans durante i festeggiamenti di Capodanno. E sono in corso indagini approfondite a Las Vegas, dove l’esplosione di un cybertruck Tesla fuori dal Trump International Hotel ha causato la morte di una persona e il ferimento di un’altra decina.

Terrorismo, il Giubileo e il pericolo per l’Occidente: come avviene la radicalizzazione (Ansa Foto) – notizie.com

Con il Giubileo aumenta l’attenzione anche in Italia, come ha dichiarato il prossimo direttore dell’Antiterrorismo Usa Sebastian Gorka a La Repubblica: “La vostra vicinanza ai focolai della radicalizzazione jihadista e il fatto che ospitate il Vaticano, accrescono la minaccia”, le sue parole.

L’attacco a New Orleans ad opera di Shamsud-Din Jabbar ha causato 15 morti e 30 feriti. È stato ucciso dalla polizia dopo essersi lanciato a tutta velocità alla guida di un pick-up nella folla. Jabbar era un cittadino americano, nato e cresciuto in Texas, a Beaumont, ed era un ex sergente dell’esercito. Aveva prestato servizio anche in Afghanistan. La sua conversione risale a quando era giovane, ma solo negli ultimi anni si sarebbe radicalizzato.

Come avviene la radicalizzazione dei terroristi in Occidente

Il caso Jabbar dimostra che l’estremismo dello Stato islamico non riguarda solo gli immigrati. Proprio chi come lui decide di convertisti rappresenta il pericolo maggiore. Lo ha dichiarato Matteo Giusti, giornalista di Limes, a Notizie.com: I peggiori sono coloro che si convertono. Spesso si tratta di cittadini europei e americani. Sono i più pericolosi perché si convertono con decisione e possono virare verso l’estremismo con facilità”. 

Esiste anche una seconda via per la radicalizzazione: quella dei musulmani di seconda o terza generazione. “Questi non riescono ad entrare appieno nella società, vengono marginalizzati. E spesso trovano predicatori, anche negli Imam delle moschee, che convincono alla violenza i soggetti fragili ed emarginati”. 

Per tutti questi anni “abbiamo pensato che al Qaeda ma sopratutto lo Stato islamico fossero stati sconfitti, perché la roccaforte tra Siria e Iraq era stata spazzata via – spiega Giusti – Si credeva quindi, che il califfato fosse stato smontato e che il fenomeno del terrorismo si stesse estinguendo. In realtà stava semplicemente cambiando”. 

Migranti, armi e droga: com’è cambiato il terrorismo negli anni

Mentre si credeva nella sua sconfitta, nascevano network sempre più grandi in Africa centrale, nel Sahel. Oggi, in intere regioni il terrorismo controlla le vie carovaniere dove far arrivare migranti, armi e droga dal Sud America. Si è spostato nelle aree interne dell’Iraq, nel Pakistan tribale, in Afghanistan, dove i gruppi terroristici si combattono tra loro. E minaccia anche la Cina, con gli Uiguri musulmani dello Xinjiang puntano a creare il califfato del Turkestan.

La caduta di Assad in Siria ha concretizzato ulteriormente il pericolo. “Al-Jolani è un ex jihadista che ora fa il governativo. Ma viene da al Qaeda”. Il leader dell’Hts che ha guidato il colpo di Stato fino alla fine del regime di Damasco, tra il 203 e il 2004 si è unito ad Al Qaeda in Iraq e nel 2006 allo Stato Islamico.

Migranti, armi e droga: com’è cambiato il terrorismo negli anni (Ansa Foto) – notizie.com

Tra le file dell’Htsci sono molti militati dello Stato islamico e sacche della Siria sono ancora in mano all’Isis”, spiega Giusti a Notizie.com. Questi gruppi sono caratterizzati da “una forte recrudescenza dell’estremismo”. La loro forza è la comunicazione e proprio attraverso Telegram riescono a informare e diffondere il proselitismo. “Hanno anche molti soldi e Paesi che li finanziano, anche se non lo ammetteranno mai, come il Qatar”. Ed è giallo su chi abbia finanziato il colpo di Stato in Siria: “Qualcuno ha fatto arrivare lì le armi. C’è chi dice Israele, chi dice gli Usa”. 

Hanno una forte presa sui musulmani in Europa e negli Usa. “In Occidente ci sono sacche di estremismo regolarmente introdotto e inserito nelle società. Riescono a penetrarla”, aggiunge Giusti. Tutti adepti dello Stato islamico e di Al Qaeda, con un unico obiettivo: colpire l’Occidente. “Il primo nemico è Israele, ma è già in guerra”. 

Il “caso” Italia e il pericolo per il Giubileo

Com scritto, cresce l’attenzione per il terrorismo anche in Italia, ma per Giusti il nostro Paese non è un obiettivo primario. “Una volta gli estremisti islamici dichiaravano che non avrebbero toccato il Vaticano per rispetto religioso. Con il Giubileo si attendono circa 35 milioni di turisti ed è tutto più complicato. Credo che l’Italia anche adesso non sia un obiettivo prioritario per varie ragioni. Oltre al rispetto per la religione cristiana, Il nostro Paese ha buoni rapporti con alcuni Paesi arabi. Oggi le recrudescenze sono più difficili da comprendere, potrebbero esserci dei cani sciolti, una cellula, oppure un sottogruppi che vuole mettersi in luce colpendo il Vaticano, ma non lo reputo un obiettivo primario”.

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Giovanna Sorrentino