Il Vietnam vieta le sigarette elettroniche. Da una parte c’è l’arresto per i trasgressori, dall’altro l’idea che queste siano differenti rispetto alle sigarette tradizionali.
Al bando dunque le sigarette elettroniche in Vietnam così come era accaduto precedentemente a Hong Kong. In più a pagare saranno ora anche i turisti. Chi introdurrà delle sigarette rischia delle multe salate.
Appena ieri in un nostro approfondimento abbiamo descritto come il provvedimento di Milano, che vieta il fumo tradizionale all’aperto senza toccare però chi “svapa”, lasci dei dubbi agli esperti.
In queste ore, invece, è giunta dal Vietnam la notizia dello stop riguardante le sole e-cig. Hanoi è giunta a questa legge dopo che era il divieto era già in essere per i viaggiatori in Austria, Brasile, Singapore, Turchia, India, Messico, Maldive e Thailandia. Le preoccupazioni sono legate a presunti danni polmonari irreversibili con multe che in Vietnam arrivano fino a 2 milioni di dong e cioè circa 78.50 dollari. Chi rischia di più è chi prova a importare, commerciare e trasportare sigarette elettroniche, il rischio è di circa 3 milioni di dong o fino addirittura a 15 anni di prigione a seconda di quella che è la quantità.
A stabilire i primi divieti in Vietnam è stato un decreto governativo già del 2010 che non ha avuto grande successo. I contrabbandieri si sono mossi pressoché indisturbati. Anche internet ha favorito questa possibilità, con il governo che ha deciso di irrigidire i controlli cercando di soffermarsi anche su tutto quello che viene importato dall’estero. In questo è diventato fondamentale l’atteggiamento della dogana, rafforzata numericamente in Vietnam negli ultimi anni. Oggi, anche il contrabbando, pare essere stato messo con le spalle al muro.
Cosa accadrà in Italia sulle sigarette elettroniche?
Se in Vietnam è, dunque, vietata la vendita di sigarette tradizionali e si irrigidiscono le regole anche su le e-cig. Gli esperti sono concordi nel ritenere queste ugualmente pericolose a quelle tradizionali e in grado di crearci dei problemi al chiuso. Questi specificano comunque come il provvedimento sia fuor di senso all’aperto dove si disperde il fumo e dove il danno è più per l’ambiente, a causa delle polveri sottili, che per il prossimo.
La sensazione è che la stretta arriverà ulteriormente anche nel nostro Paese, con la possibilità di studi approfonditi in materia. Probabilmente la stretta ulteriore che arriva dal Vietnam porterà anche altri Paesi a riflettere maggiormente.