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Esteri

Anche Elon Musk tra i destinatari dell’attentato all’hotel di Donald Trump? I misteri dell’esplosione della Tesla a Las Vegas

Published by
Francesco Ferrigno

Un cybertruck Tesla (azienda di Elon Musk) riempito con esplosivi e taniche di benzina fatto saltare in aria davanti all’Hotel Trump (catena del presidente eletto).

Una sequela di eventi che continua a tenere banco negli Stati Uniti. L’Fbi, che sta indagando sull’episodio avvenuto a Las Vegas, sta prendendo in seria considerazione l’ipotesi che si sia trattato di un tentativo di attentato.

Anche Elon Musk tra i destinatari dell’attentato all’hotel di Donald Trump? I misteri dell’esplosione della Tesla a Las Vegas (ANSA FOTO) – Notizie.com

Trump e Musk sono infatti ormai legati a doppio filo. L’imprenditore australiano è da tempo ormai tra i principali sostenitori del tycoon. Già in campagna elettorale Musk ha utilizzato tutto ciò che era in suo potere per portare The Donald alla rielezione a presidente degli Usa. Trump, che si insedierà il 20 gennaio prossimo alla Casa Bianca subentrando a Joe Biden, ha già indicato Musk come capo del Doge, il Dipartimento per l’efficienza governativa.

Al fianco del magnate ci sarà Vivek Ramaswamy, ex candidato repubblicano alla presidenza. Il Doge avrà il compito di snellire la burocrazia, tagliare spese inutili e ristrutturare le agenzie federali. Una vicinanza, quella tra Trump e Musk, che si è fatta sentire anche più recentemente quando gli Usa erano alle prese con lo shutdown. Le polemiche hanno coinvolto anche gli stessi repubblicani. Tanto che Trump è stato costretto ad affermare: “Musk non sarà mai presidente. Come faccio a saperlo? Non è nato negli Usa”.

Un presunto attentato contro Elon Musk oltre che contro Donald Trump?

Dunque è possibile che l’esplosione di Las Vegas possa rappresentare un messaggio, un presunto attentato contro Elon Musk oltre che contro Donald Trump? L’intelligence Usa è al lavoro. Poche ore prima dei fatti avvenuti all’esterno del Trump International Hotel si è registrata la tremenda strage di New Orleans. Un atto di terrorismo in cui sono morte 14 persone per mano dell’ex soldato Shamsud Din Jabbar di 42 anni. L’uomo ha utilizzato un furgone per investire la folla in strada per festeggiare il Capodanno, restando poi ucciso nel successivo scontro a fuoco con la polizia.

A Las Vegas, invece, a far saltare in aria il cybertruck Tesla è stato Matthew Alan Livelsberger, militare di 37 anni del Colorado. Livelsberger si è suicidato con un colpo alla testa pochi attimi prima dell’esplosione. Sia il furgone di New Orleans sia il cybertruck sono stati noleggiati con la medesima app, Turo. Non è la sola “coincidenza”. Sia Jabbar sia Livelsberger avevano prestato servizio nella stessa base militare. I due episodi, nonostante questo però, non sembrerebbero collegati.

Dalle indagini è emerso che il veicolo ha fatto tappa in diverse stazioni di ricarica Tesla in Colorado, Nuovo Messico, Arizona e Nevada, prima di entrare a Las Vegas. A quel punto è arrivato vicino al Trump Hotel, dove una combinazione di fuochi d’artificio, serbatoi di gas e carburante da campeggio nel cassone è stata fatta esplodere con un dispositivo controllato dal conducente. Sono molti i punti oscuri sulla vicenda. Il veterano delle forze speciali che si è tolto la vita era addirittura considerato un accanito sostenitore di Trump.

Dalle indagini è emerso che Matthew Alan Livelsberger soffriva di disturbo da stress post-traumatico. L’Fbi ha ritrovato alcune note scritte dall’uomo sul suo smartphone. “Questo non è un attacco terroristico. – ha scritto – È un campanello d’allarme. Gli americani prestano attenzione solo agli spettacoli e alla violenza. Quale modo migliore per far capire il mio punto di vista se non con una trovata con fuochi d’artificio ed esplosivi?”.

Il militare suicida: “Avevo bisogno di purificare la mia mente”

Perché l’ho fatto personalmente ora? Avevo bisogno di purificare la mia mente dai fratelli che ho perso e liberarmi dal peso delle vite che ho tolto”, ha annotato Livelsberger. “Sebbene questo incidente sia più pubblico e sensazionale del solito, – ha affermato l’agente speciale dell’Fbi Spencer Evanssembra essere un tragico caso di suicidio che ha coinvolto un veterano di guerra ampiamente decorato che stava lottando contro il disturbo da stress post-traumatico e altri problemi”.

Il militare suicida: “Avevo bisogno di purificare la mia mente” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Restano insomma i dubbi sul movente. L’esplosione della Tesla fuori dall’hotel di Trump voleva essere un atto politico? “Matthew era un patriota al 100% e un ardente sostenitore di Donald Trump. – ha spiegato uno zio del militare – Amava Trump ed è sempre stato un soldato molto, molto patriottico. È uno dei motivi per cui è stato nelle forze speciali per così tanti anni”.

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Francesco Ferrigno