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Politica

Acca Larentia, Rocca: “Dopo 47 anni si aspetta ancora la verità”

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Giovanna Sorrentino

A Roma torna la targa per Stefano Recchioni, dopo che una settimana fa è stata rimossa dal Comune perché affissa illecitamente. Monta la polemica. 

Una nuova targa commemorativa per Stefano Recchioni, uno dei tre giovani del Fronte della Gioventù vittime della Strage di Acca Larentia, avvenuta dopo gli scontri con la polizia che seguirono l’attentato alla locale sede dell’Msi il 7 gennaio 1978.

A una settimana dalla rimozione da parte del Campidoglio perché affissa illecitamente, la targa è rispuntata su un muro di via Evandro, nei pressi della storica sede missina. Alle celebrazioni hanno partecipato esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui Federico Mollicone e Fabio Rampelli.

Acca Larentia, Rocca: “Dopo 47 anni si aspetta ancora la verità” (Ansa Foto) – notizie.com

La nostra presenza oggi è un invito alla pacificazione, per ribadire che gli anni Settanta sono stati terribili, per gli scontri tra ragazzi di destra e di sinistra che si sono massacrati a vicenda”. Così commenta ai microfoni dei cronisti Federico Mollicone. “Per noi questa storia è chiusa e superata dalla fine degli anni Ottanta e la nostra presenza oggi è lineare e coerente. I tre ragazzi trucidati dal commando comunista sono stati riconosciuti vittime del terrorismo. Quindi questa è una commemorazione istituzionale. All’epoca era la sede del Movimento sociale italiano, di cui noi siamo gli eredi”. 

Acca Larentia, Rocca: “Ancora nessuna verità su quella mitraglietta”

Torna anche la polemica che da anni avvolge Acca Larentia. “Sono polemiche vergognose”, commenta Francesco Rocca, governatore della Regione Lazio presente all’ultima delle tre commemorazioni. Prima di Recchioni infatti, c’erano state le celebrazioni per le altre due vittime Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta.

Quel giorno fu cristallizzato che c’erano giovani che potevano essere carne da macello, senza che nessuno facesse nulla. A distanza di 47 anni, ancora non è stata trovata la verità su una mitraglietta che poi fu utilizzata in altri episodi oscuri e drammatici del nostro Paese, che venne testata sulla carne di quei ragazzi”, aggiunge Rocca.

Acca Larentia, Rocca: “Ancora nessuna verità su quella mitraglietta” (Ansa Foto) – notizie.com

Il timore è che possano ripetersi i fatti del 2024 con l’onda dei saluti romani e il “presente” per il quale alcuni esponenti di Casa Pound rischiano il processo. Intanto, durante la commemorazione una persona, passando per via Evandro, ha urlato: “Viva la rivoluzione italiana, viva la resistenza. Merde”.

La polemica di un passante fermato dalla polizia

L’uomo è stato identificato dagli agenti in borghese presenti, che gli hanno chiesto i documenti. “Invece di arrestare i manifestanti per apologia di fascismo, che è anticostituzionale, fanno i controlli a chi si appella alla Costituzione. Questa è l’Italia”, ha detto l’uomo, che abita nel quartiere, mentre gli venivano richiesti i documenti.

Ci sono le croci celtiche, si inneggia al fascismo, c’è una lapide con su scritto I Camerati – ha continuato – È giustissimo che vengano commemorate delle morti di un periodo in cui c’era la lotta politica armata e tutti i giorno venivano uccise persone da parte di forze politiche di destra e sinistra, ma non è accettabile che questo diventi Predappio, un raduno di neofascisti che fanno il saluto romano e si inneggia pubblicamente al ventennio. È inaccettabile per qualsiasi Paese che abbia subìto il fascismo, il nazismo e tutto questo abbia portato a morti, guerre, campi di sterminio e agli orrori che abbiamo visto tutti e che abbiamo studiato. Forse qualcuno non ha studiato”.

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Giovanna Sorrentino