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Tecnologia

Facebook e Instagram, è rivoluzione: addio a fact checking e filtri. L’indagine Antitrust e la mossa di Elkann

Published by
Matteo Fantozzi

Facebook e Instagram sta lanciando una vera e propria rivoluzione che parte dall’addio al fact checking su Facebook e Instagram. Intanto John Elkann entra nel cda di Meta e l’Antitrust accende i riflettori.

Negli ultimi anni si è parlato moltissimo di sicurezza informatica legata ai tanti social network a cui concediamo dati e informazioni personali. 

Facebook e Instagram parte la rivoluzione, addio a fact checking e filtri: John Elkann entra nel Cda di Meta (Notizie.com)

Oggi la parola più gettonata nelle ricerche web è “fact checking”, un termine associato a Facebook e Instagram. Il motivo è che Meta, l’impresa statunitense proprietaria dei social media, gli dice addio. I meno avvezzi alle tecnologie si sono subito chiesti di cosa si trattasse.

Le due parole inglesi vengono tradotte in italiano con “verifica dei fatti” e si tratta, in linea generale, del processo che comprende tutte quelle che sono le azioni con scopo di verifica e promozione della veridicità delle informazioni riportate sugli articoli, nelle dichiarazioni pubbliche, sui post.

Sui social il fact checking si applica attraverso organizzazioni che si occupano di tale tematica ad hoc e per identificare, oltre che a a segnalare, contenuti fuorvianti. Allora perché quello che sembra essere uno strumento utile sarà messo al bando? Il ceo Mark Zuckerberg avrebbe ceduto alle pressioni di Donald Trump e Elon Musk, andando a mettere la parola fine alla “censura”. Con il secondo che avrebbe commentato con un “figo” che per qualcuno è stato anche un po’ provocatorio.

Lo stesso ceo di Meta ha dichiarato: “I fact checker sono stati troppo politicamente di parte e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata. Quello che è iniziato come un movimento per essere più inclusivi è stato sempre più utilizzato per mettere a tacere le opinioni ed escludere persone con idee differenti. Si è andati troppo oltre”.

Addio ai filtri su IG

Non si chiude solo l’era del fact checking su Meta, ma arriva anche una stangata per molti/e influencer. Infatti il 14 gennaio 2025 verranno tolti tutti i filtri di bellezza di terze parti su Instagram segnando la fine vera e propria di un’era con la chiusura di Meta Spark.

Addio ai filtri su IG (Notizie.com)

La piattaforma ha consentito a creator e sviluppatori di produrre e condividere degli effetti di realtà aumentata in grado di falsificare e modificare la realtà. La scelta è un segno che qualcosa sta cambiando anche sui social network.

Meta ha annunciato: “Dopo un’attenta valutazione, abbiamo deciso di disattivare dal 14 gennaio la piattaforma Meta Spark. Gli effetti di realtà aumentata creati da terze parti non saranno più disponibili da questa data. Continueremo comunque a offrire ai nostri utenti gli effetti Ar sviluppati direttamente da Meta nelle nostre app”.

Provvedimento di Antitrust

Continuano però anche le difficoltà con l’Antitrust che ha lanciato il provvedimento 31422 per “intese e abuso di posizione dominante”. La conclusione del procedimento, che dovrebbe portare a una multa pesante, è stato prorogato al 30 giugno di quest’anno.

Dopo la fine del procedimento l’azienda avrà comunque la possibilità di presentare ricorso al Tar del Lazio, ai sensi dell’articolo 135. La situazione di Meta, in questo senso, rischia di complicarsi.

Intanto John Elkann entra nel cda

Non è sfuggito, soprattutto ai tifosi di Juventus e Ferrari che non l’hanno presa bene, l’ingresso di John Elkann in Meta. Se da un lato gli appassionati la vedono una distrazione verso i soliti obiettivi sportivi degli eredi della famiglia Agnelli, dall’altro c’è una crescita davvero importante del business della stessa.

Intanto John Elkann… (ANSA) Notizie.com

Il presidente di Stellantis entra nel cda con Dana White, numero uno di Ufc, e Charlie Songhurts, investitore in startup. Anche questo potrebbe essere un modo per crescere dal punto di vista dei numeri che potrebbe portare dei vantaggi anche alle altre società di famiglia.

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Matteo Fantozzi