Un virus respiratorio sta mettendo in crisi il sistema sanitario di alcune città della Cina. Si tratta dell’Hmpv, ovvero il metapneumovirus umano.
L’agente patogeno sta già provocando alcuni focolai epidemici nel Paese. Non si tratta di un nuovo virus. È stato identificato per la prima volta nel 2001 e da allora è stato riconosciuto come una causa significativa di infezioni respiratorie acute nei bambini, negli anziani e nelle persone con un sistema immunitario compromesso.
L’Hmpv è un virus respiratorio appartenente alla famiglia Paramyxoviridae, nel genere Metapneumovirus, che causa una malattia respiratoria con sintomi simili all’influenza e al raffreddore. In alcuni casi porta complicazioni come le bronchiti e le polmoniti. Il virus si trasmette principalmente tramite goccioline respiratorie, ma può anche essere trasmesso attraverso il contatto con le superfici contaminate.
I sintomi tipici dell’infezione da Hmpv includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie e il respiro sibilante. Sebbene non esista un trattamento antivirale specifico per il metapneumovirus, il trattamento sintomatico è generalmente efficace nella maggior parte dei casi. In Italia il virus è stato studiato da un team composto da Francesco Branda dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Massimo Ciccozzi e a Fabio Scarpa.
I tre ricercatori hanno pubblicato un primo articolo italiano. “Il nostro gruppo di ricerca sta raccogliendo e rendendo disponibili alla comunità scientifica i dati dai report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sul metapneumovirus e altri virus respiratori. – hanno spiegato – Il nostro lavoro ha incluso la raccolta di dati riguardanti il numero di campioni, sequenze e rilevamenti di metapneumovirus, disponibili a partire dalle stagioni influenzali 2022-2023, con numeri che mostrano un’incidenza crescente di casi in diverse settimane dell’anno“.
Sembrerebbe che, a differenza di quanto avvenuto 5 anni fa con il Covid-19, la rapida condivisione di dati epidemiologici ha aiutato a guidare le decisioni sulle misure di contenimento, sui test e sullo sviluppo di vaccini. Ed ha anche sottolineato la necessità di quadri chiari e standardizzati per la raccolta e la diffusione dei dati.
“Il metapneumovirus umano Hmpv non è un nuovo virus. – ha specificato Margaret Harris, portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Identificato per la prima volta nel 2001, è presente nella popolazione umana da molto tempo. È un virus comune che circola in inverno e in primavera. Di solito provoca sintomi respiratori simili al comune raffreddore”. Anche l’Unione europea ha predicato la calma attraverso la portavoce della Commissione europea per la salute, Eva Hrncirova. Il virus, infatti, ha fatto la sua comparsa in Grecia in questi giorni.
“Posso assicurare – ha spiegato Hrncirova – che per il momento non è necessario prepararsi per una nuova pandemia. Siamo ovviamente a conoscenza dei resoconti sui media e della situazione in Cina. L’Ecdc sta monitorando molto da vicino la situazione, che sarà discussa in sede di comitato sanitario e monitorata nelle prossime settimane”. Secondo Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali al Senato, “dopo l’aumento dei contagi in Cina, anche in Italia, secondo i dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità, si è osservata una crescita dell’incidenza di questo virus durante le ultime due stagioni influenzali”.