Gaza, ospedali senza elettricità, la denuncia di MSF: “La vita dei bambini è in pericolo. Intervenire subito”

Ospedali al collasso a Gaza per la mancanza di elettricità. La denuncia di Medici senza Frontiere: “In pericolo la vita dei bambini”.

Prima del 7 ottobre 2023, a Gaza arrivavano in media 500 camion al giorno con rifornimenti vitali. A dicembre 2024 circa 59. Il dato è allarmante e arriva dalle Nazioni Unite. La fornitura di aiuti è inadeguata e mette in pericolo la vita dei civili.

Ora si è raggiunto un punto critico”, denuncia Medici senza Frontiere. L’ospedale Nasser, al Sud di Gaza, uno degli ultimi specializzati, “rischia di essere fuori servizio per mancanza di carburante”. 

Da ieri, 8 gennaio, l’elettricità della struttura rischia di essere interrotta in alcuni reparti, lasciando i pazienti privi di cure salvavita. Nel reparto di terapia intensiva neonatale, Medici senza Frontiere sta curando tre bambini e quattro neonati con ventilazione meccanica. La struttura ospita anche quindici neonati in incubatrice, tutti dipendenti dall’elettricità fornita da generatori a combustibile.

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Gaza, ospedali senza elettricità, la denuncia di MSF: “La vita dei bambini è in pericolo. Intervenire subito” (Ansa Foto) – notizie.com

La situazione è drammatica anche negli ospedali Al Aqsa ed European: tutti rischiano di chiudere per mancanza di carburante. In queste ore le équipe di MFS stanno cercando di portarlo a Nasser e Al Aqsa, per tamponare il problema nelle prossime 36-48 ore.

MSF: “Si rischia una catastrofe”

Si tratta di una situazione catastrofica, che potrebbe avere tragiche e gravi conseguenze”, denunciano i medici, “perché è improbabile che la situazione migliori”. La richiesta a tutte le parti coinvolte nel conflitto è “facilitare l’ingresso del carburante a Gaza e di garantirne la consegna sicura alle strutture mediche”. 

Lo smantellamento del sistema sanitario sulla Striscia a causa del blocco israeliano sta mettendo in pericolo la vita delle persone e “deve cessare immediatamente”. 

Senza carburante, questi neonati rischiano di morire”, dichiara Pascale Coissard, coordinatrice di MSF per l’emergenza a Gaza. “I bambini nelle incubatrici hanno bisogno di elettricità costante per i ventilatori che li tengono in vita. Sono già in uno stato estremamente vulnerabile e qualsiasi trasferimento in altri ospedali metterebbe direttamente in pericolo le loro vite”. 

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MSF: “Si rischia una catastrofe” (Ansa Foto) – notizie.com

L’ospedale Nasser può ospitare 500 pazienti e la fornitura di ossigeno e fondamentale per garantir loro le cure. Nella struttura arrivano in media 100 casi di polmonite al mese e vengono eseguiti più di 100 parti cesarei: tutti casi che richiedono supporto di ossigeno ed elettricità.

Mettere a rischio la vita dei bambini, in questo modo, è inaccettabile ed è una conseguenza del blocco in corso da parte di Israele e del continuo saccheggio criminale di forniture salvavita”, dichiara ancora Coissard.

Julie Faucon, responsabile dell’équipe medica di Medici senza Frontiere a Gaza denuncia una situazione “impossibile, perché se usiamo il poco carburante rimasto per i casi più urgenti, sappiamo che non durerà più di 36-48 ore. Mentre alcuni pazienti sono appesi a un filo, la mancanza di elettricità prolungata ha un impatto sul livello di cure che possiamo fornire a chi ha ustioni e traumi”. 

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