L’inquinamento continua a essere protagonista delle nostre città, un problema serio che si evince anche dai dati di misurazione della qualità dell’aria.
Ma qual è la città dove si respira meglio nel nostro paese? I numeri sono veramente impietosi e molto preoccupanti.
L’indice di qualità dell’aria viene misurata da ARPAV seguendo alcuni procedimenti precisi e che permettono di individuare gli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera. Si punta all‘indice di PM10, biossido di azoto e ozono, giornalieri. Inoltre si valuta per ognuno degli inquinanti un sottoindice, il peggiore dei quali ci conduce a elaborare l’indice di qualità dell’aria stessa.
Seguendo i dati di IQAir il posto dove si respira meglio in Italia è Piano di Rocchetta, una frazione del comune di Genga in provincia di Ancona nella regione delle Marche. A sorpresa, invece, la città più inquinata risulta essere Torchiarolo, un piccolo comune di poco più di 5mila abitanti che si trova nella provincia di Brindisi in Puglia.
Un’Italia che deve assolutamente migliorare i suoi indici, pensate che nel 2023 il nostro paese si trovava al 71esimo posto nella classifica dei paesi più inquinati, riuscendo a fare peggio di numerosi altri dove sicuramente ci sono meno risorse. Per fare un paragone basti pensare che dietro di noi ci sono paesi come Filippine, Singapore, Bolivia, Kosovo e Kenia tra gli altri che non sono sicuramente noti per le loro possibilità economiche.
Qualità dell’aria, l’analisi delle principali regioni
Dove si respira meglio in Italia? Ora passiamo ad analizzare le principali regioni cercando di capire come si vive nel nostro paese.
Partiamo dal Piemonte dove le concentrazioni medie annue per il 2024 di PM10 sono inferiori o uguali rispetto all’anno precedente, un miglioramento importante che permette di ben sperare verso il futuro. Nonostante questo la situazione è ancora particolarmente critica anche se il limite medio annuale per il PM10, pari a 40 µg/m3, non è stato superato.
Situazione più complicata in Liguria per l’inquinamento, nonostante anche qui si sia registrata una discesa rispetto al 2024. Il limite del valore medio annuale di biossido di azoto è stato superato in due postazioni a Genova rispettivamente in corso Europa e via Buozzi. La soglia di informazione dell’Ozono è andato oltre a Genova con un superamento, 3 all’Acquasola e 6 a Quarto. Infine il valore obiettivo a lungo termine dell’ozono è stato superato in tutte e 12 le postazioni: 4 a Genova, 3 a La Spezia e Savona e 2 a Imperia.
Scendendo nel Lazio nessuna stazione ha superato il valore dei limiti per benzene, biossido di zolfo o monossido di carbonio. Un’informazione molto importante che però non si riferisce solo a Roma, che rimane una città molto inquinata, ma anche di posti dove la natura vive da protagonista tra spazi agricoli e tutte le altre province sicuramente meno intasate della capitale.
Messaggi contrastanti in attesa che avvenga una svolta green.